La coltivazione della pianta dei chiodi di garofano non è facilissima; l’Eugenia caryophyllata (nome botanico della pianta in questione) è una pianta originaria delle Molucche; nel nostro Paese è sì possibile coltivarla, ma la sua gestione non è sempre semplice. È una pianta, com’è facilmente immaginabile, che soffre particolarmente le gelate, quindi è opportuna la coltivazione in serra fredda oppure in appartamento. A primavera, una volta scongiurato il pericolo di gelate, è possibile collocare queste piante all’aperto.
La pianta dei chiodi di garofano andrebbe posta a dimora in un luogo piuttosto ombreggiato; il terreno ideale è moderatamente umido, ben drenato e con un pH tendente all’acido. La propagazione avviene per seme; la semina va fatta nel corso della stagione primaverile; le piantine possono essere fatte sviluppare in vaso dopodiché potranno essere poste nel luogo di dimora definitiva. Prima di vederle fiorire bisognerà comunque attendere alcuni anni (4 o 5).
L’Eugenia caryophyllata è una pianta che richiede una certa regolarità nelle innaffiature, anche se non è necessario che queste siano particolarmente abbondante (3-4 bicchieri d’acqua per pianta ogni 2-3 settimane).
Per quanto riguarda le concimazioni, queste possono essere effettuate ogni 2-3 settimane; il consiglio è quello di utilizzare dei fertilizzanti ricchi di azoto e potassio da mescolare con l’acqua delle irrigazioni.
La pianta può essere attaccata da funghi, afidi e cocciniglie. Le malattie fungine possono essere scongiurate trattando preventivamente la pianta con un fungicida sistemico, mentre afidi e cocciniglie vanno combattuti con trattamenti insetticidi ad ampio raggio.