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Ciliegio – Coltivazione

Il ciliegio è un albero da frutto originario del continente europeo e appartenente al genere Prunus, lo stesso del quale fanno parte anche l’albicocco, il pesco e il susino.

Le principali specie della pianta sono due, il Prunus avium, il ciliegio dolce, noto anche come ciliegio degli uccelli o ciliegio selvatico, e il Prunus cerasus, noto anche come ciliegio acido, visciolo o amarasco (anche, a seconda delle zone, ciliegio marasco o marasca). Una terza specie, meno conosciuta, è il Prunus mahaleb, noto anche come ciliegio di Santa Lucia, ciliegio odoroso, ciliegio canino o magaleppo; il Prunus mahaleb è utilizzato soprattutto per il suo legno aromatico con il quale vengono fabbricate le pipe.

Nel nostro Paese, la specie più diffusa è il Prunus avium che si trova praticamente in ogni regione, in particolar modo in Campania, Emilia Romagna, Puglia e Veneto. Il ciliegio è una pianta molto versatile, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo come in Medio Oriente, ma viene coltivato anche in Paesi dal clima piuttosto rigido come, per esempio, Norvegia, Polonia e Svezia.

I frutti del ciliegio

I frutti della pianta sono genericamente detti ciliegie. Dei ciliegi a frutto dolce esistono varie cultivar che possono produrre ciliegie duracine (con polpa dura e piuttosto croccante che può essere bianca, rossa o nerastra) oppure ciliegie tenerine (con polpa molle e succosa che può essere di colore rosso o nero). Dei ciliegi a frutto acido si distinguono tre categorie di frutto: amarene, visciole e marasche. Le prime vengono generalmente utilizzate per la produzione di succhi e sciroppi; le seconde possono essere consumate fresche oppure utilizzate per la produzione di marmellata, mentre le ultime sono usate nell’industria dei liquori.

Coltivazione del ciliegio

Ciliegio: la coltivazioneCome si è facilmente potuto intuire dalla lettura del paragrafo precedente, la pianta non ha esigenze particolari in fatto di clima, anche se predilige quelli temperati e non particolarmente piovosi; non ama né la siccità né le temperature eccessivamente elevate; ha, invece, un’ottima resistenza al freddo.

Il terreno ideale per la coltivazione è un suolo a medio impasto misto a letame, torba, sabbia e ghiaia che assicuri un buon drenaggio; il ciliegio, infatti, teme particolarmente i ristagni idrici.

Il terreno che dovrà ospitare la pianta dovrebbe essere preparato con un certo anticipo; si provvederà dunque, alcune settimane prima della messa a dimora, a una lavorazione del terreno atta ad ammorbidirlo e arieggiarlo.

Per quanto concerne la messa a dimora; è possibile acquistare delle piante di ciliegio a radice nuda che è possibile piantare a partire dal mese di ottobre fino ad arrivare alla fine del mese di aprile. È necessario predisporre una buca profonda circa 60 cm e larga circa un metro; una volta rimossi eventuali sassi, ciottoli e radici delle erbacee si può adagiare la pianta del ciliegio. Una volta riempita la buca con la terra si può procedere con discreta innaffiatura. A seconda dei casi si può predisporre un tutore per la pianta che la aiuterà nelle prime fasi della crescita.

Per quanto riguarda gli interventi di irrigazione, si deve agire con una certa regolarità, ma senza esagerare con la quantità di acqua; si eviti che il terreno si inzuppi completamente.

Per quanto riguarda la concimazione, i primi anni è consigliabile evitare interventi in questo senso. Una volta che il ciliegio inizierà a fruttificare si potrà concimare la pianta dopo ogni raccolto utilizzando un fertilizzante ricco di azoto.

A fine inverno, dopo che la pianta avrà fiorito, è consigliabile effettuare un trattamento preventivo con poltiglia bordolese allo scopo di evitare lo sviluppo della monolinia, un fungo parassita che determina il deperimento dei ramoscelli. Il ciliegio comunque è una pianta raramente colpita da avversità gravi. Eventuali problemi possono derivare da afidi, cocciniglie e mosche delle ciliegie; per combattere queste avversità si fa generalmente ricorso ad appositi insetticidi.

La raccolta delle ciliegie viene generalmente effettuata nel mese di giugno, ma molto dipende dalle diverse varietà; ci sono infatti alcune cultivar che maturano nel mese di luglio. I frutti maturi comunque si riconoscono molto facilmente, sia per il colore, sia per la consistenza della polpa.

Le ciliegie, una volta raccolte, possono essere conservate in frigorifero per circa dieci giorni oppure utilizzate per la preparazione di marmellate.

La potatura del ciliegio

L’anno successivo alla messa a dimora l’albero va fatto crescere in modo naturale; con le potature bisogna agire con una certa cautela perché la potatura del ciliegio è un’operazione piuttosto delicata che è meglio far eseguire a persone esperte: si possono formare cicatrici che hanno tempoi di guarigione molto lunghi.

La potatura di formazione è fatta nei mesi più miti dell’anno, in modo che le cicatrici possano rimarginarsi. Le operazioni variano a seconda dell’età della pianta: nel primo anno sono rimossi i fiori presenti, nel secondo si riducono i rami centrali sotto la prima gemma e si recidono i rami potati l’anno prima; successivamente si recidono i rami guida e si accorciano quelli più esterni.

La potatura di produzione è fatta alla fine dell’estate (e, se la temperatura lo permette, a gennaio per favorire la vegetazione successiva) con la tecnica del taglio di ritorno (rimozione dei monconi e dei rami più intricati, dei rami secchi, di quelli più fragili, di quelli troppo alti che rendono difficoltosa la raccolta).

I tagli devono essere corretti, con il solito angolo di 45 gradi per evitare i danni del maltempo.

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