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Albicocco – Coltivazione

La coltivazione dell’albicocco è molto diffusa in varie regioni del nostro Paese.

L’albicocco (Prunus armeniaca) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, la stessa alla quale appartengono piante fruttifere molto note come, per esempio, il ciliegio, il cotogno, il mandorlo, il melo, il nespolo, il pero, il pesco, il susino ecc.

L’albicocco ha varie origini: cinese, centroasiatica e irano-caucasica. L’epiteto “armeniaca” attribuito alla pianta da Linneo (il grande scienziato considerato come il padre della moderna classificazione scientifica dei vari organismi viventi) deriva dal fatto che egli riteneva che la pianta fosse originaria dell’Armenia. La pianta è stata diffusa nel continente europeo moltissimi secoli fa dagli arabi.

Si tratta di una pianta dalle dimensioni medie che può raggiungere un’altezza di circa 7 metri, anche se in rari casi può arrivare a sfiorare i 9 metri. Raramente però le piante che vengono coltivate superano i tre metri così da rendere più agevoli le operazioni di raccolta dei frutti detti albicocche.

Ha foglie verdi a forma di cuore e con i margini seghettati; i fiori sono di un bel colore bianco-roseo. Il frutto, l’albicocca, è una drupa carnosa di forma ovoidale e con seme osseo. Il colore della buccia cambia a seconda delle varietà; si va dal giallo chiaro all’arancio intenso.

La coltivazione dell’albicocco

albicoccoL’albicocco è una pianta molto versatile che sa adattarsi, a seconda delle numerose varietà e delle diverse tipologie di portainnesti, alle più svariate condizioni pedoclimatiche. Può essere coltivato in pianura come in altitudine (nelle zone caratterizzate da climi temperati, la pianta può essere coltivata anche a 2.000 metri di altezza e più). Esistono alcune varietà che, durante il riposo vegetativo, possono sopportare, senza subire danni di particolare intensità, temperature estremamente basse (-35 °C). Sono invece più temibili le gelate tardive che si dovessero verificare durante la fase di fioritura o dopo l’allegagione (la trasformazione da fiore a frutto).

Per quanto concerne l’esposizione, è preferibile posizionare la pianta in una zona parzialmente ventilata e priva di umidità; ciò serve alla prevenzione di patologie fungine, avversità alle quali l’albicocco è purtroppo molto soggetto. Non c’è bisogno di dire che anche questa Rosacea, come la maggior parte delle piante, da frutto e no, teme molto i ristagni idrici.

Un breve cenno va alla varietà della pianta da coltivare; sfortunatamente sono poche le varietà di albicocco che hanno dimostrato di sapersi adattare a tutti i tipi di ambiente; coloro che abitano nelle zone settentrionali dovrebbero scegliere fra le cultivar Paviot, Reale d’Imola, Tonda di Castiglione, Val Venosta o Valleggia; chi abita al centro può orientarsi su Amabile Vecchioni, Bulida, Pisana, Precoce di Toscana e Romana; infine, coloro che abitano nelle regioni meridionali possono scegliere fra Baracca, Boccuccia, Leccona, Pellecchiella e San Giorgio.

In sostanza, ci si può basare sulle cultivar locali, quelle cioè che in zona hanno dimostrato di crescere senza alcun problema; bisogna infatti tenere conto che le cultivar originarie di zone dal clima caldo sono poco adatte a luoghi di coltivazione in cui gli inverni sono lunghi e particolarmente freddi; al contrario, le cultivar provenienti da zone più fredde non sono indicate per luoghi dal clima secco e siccitoso, così come le varietà che crescono bene nelle zone litoranee sono in difficoltà nelle zone montane; ovviamente vale anche il viceversa. Appare ovvio a tutti che una consolidata cultivar locale darà meno problemi sia nella coltivazione che nel mantenimento.

Premesso che la riproduzione dell’albicocco per seme non è una scelta consigliabile, per la piantagione è possibile effettuare il trapianto di esemplari di qualsiasi età, ma il consiglio è quello di mettere a dimora piantine che abbiamo almeno due anni; è opportuno coltivarle per circa un paio di anni in vaso dopodiché si potranno metterle nella nuda terra.

Per la messa a dimora, che può essere effettuata da ottobre ad aprile, si scavi una buca profonda circa 60 cm e larga 80 cm; in fondo alla buca si è consigliabile mettere 100-150 g di cornunghia (un fertilizzante di origine animale); si riempie poi la buca fino a metà con terra mescolata a terriccio da piantagione ed eventualmente un po’ di letame. A questo punto si può inserire la pianta e riempire la buca con la terra scavata in precedenza. Alla fine si irrighi la zona con circa 20 litri di acqua. Può essere d’aiuto mettere un tutore alla pianta per indirizzarne lo sviluppo.

Per quanto concerne gli interventi di irrigazione, si tenga conto che l’albicocco non è una pianta particolarmente esigente; tenendo in debito conto le eventuali precipitazioni, l’irrigazione deve essere caratterizzata da una certa regolarità; si eviti di abbondare con le quantità di acqua quando siamo vicini al periodo di raccolta. I sistemi di irrigazione più adatti alle piante di albicocco sono l’irrigazione a goccia o a spruzzo.

Relativamente alla potatura, una volta che la pianta si sarà formata, si potrà effettuare la potatura di produzione, si rimuoveranno cioè i rami dall’andamento poco regolare, quelli secchi e quelli danneggiati o spezzati. Si consideri comunque di non essere mai aggressivi perché gli interventi di potatura possono risultare stressanti per questa pianta. Per quanto concerne i periodi, la potatura invernale va effettuata, a seconda delle zone, nel periodo che va da fine gennaio a fine febbraio o, al limite a marzo se ci troviamo in zone caratterizzate da gelate tardive. La potatura estiva, che si pone come scopi quello di arieggiare la pianta e quello di rimuovere i succhioni, dovrebbe essere effettuata tra fine giugno e inizio luglio, sempre a seconda della zona.

La raccolta delle albicocche si effettua a partire dai primi giorni di maggio fino a tutta la prima metà del mese di luglio.

Un ultimo cenno va alle avversità; quelle che maggiormente interessano l’albicocco sono gli afidi, le cocciniglie, la tignola, il corineo e la moniliosi.

Coltivazione dell’albicocco – Infografica

Un’interessante infografica su come piantare un albicocco (in lingua inglese).

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