Lo zucchero fa venire il cancro? Diciamolo chiaramente: chi lo pensa ha seri problemi razionali. Vero, esistono molte ricerche che dimostrerebbero che lo zucchero può favorire i tumori (ma anche l’acqua li favorisce, vedasi l’articolo sul DHMO, che vi consigliamo caldamente di leggere e diffondere), ma altrettante che lo negano.
Una persona razionale dovrebbe capire che qualunque sostanza può essere cancerogena se assunta in megadosi. Questo è quello che era emerso già negli anni ’80 quando “tutto” era tumorale semplicemente perché si somministravano a poveri topi dosi massicce della sostanza.
Spesso purtroppo i ricercatori non lo capiscono perché sono vittima di pregiudizi nati da condizionamenti più o meno consci che nulla c’entrano con la loro professione (un ricercatore vegano per etica potrà essere portato a dimostrare che la carne fa venire il cancro o per interessi di carriera (più ricerche pubblicano e più contano).
L’ultima (2017) fakeresearch (il termine è mio e spero si diffonda) è quella pubblicata su Nature Communications che i giornalisti, non sapendo che scrivere, l’hanno riproposta con grande dovizia di particolari. Peccato che la ricerca riguardi cellule di lieviti e che la sua estensione all’uomo resti nel campo delle pure ipotesi. Inutile andare oltre; mi preme solo sottolineare come molti giornalisti non hanno resistito all’impulso di dare la notizia e, rendendosi conto della pochezza di essa, l’abbiano condita con le solite raccomandazioni di non eccedere con gli zuccheri, che un’alimentazione sana fa vivere più a lungo ecc. Ma possibile che non capiscano che “eccedere con X” condanna sempre X?
Sullo zucchero, una delle tante vittime della cosiddetta disinformazione salutistica, vedremo di seguito qualche altro luogo comune, ma prima un suggerimento: se volete capire se una persona è in grado di parlare di scienza dell’alimentazione con cognizione di causa, proponetele questo semplice quesito:
se devo dolcificare il tè, per la salute è meglio usare zucchero di canna, miele o zucchero?
Se la persona propende per il miele o per lo zucchero di canna (non raffinato), lasciate perdere…
E ora, i luoghi comuni sul povero zucchero.
1) Troppo zucchero fa male
E che c’entra? La sonnolenza che ci deriva da un’abbondante assunzione di zucchero è la stessa che si avrebbe per un’abbondante assunzione di miele o di zucchero di canna. Ragionando in senso inverso, poiché un grave stato di ipoglicemia (che può portare anche alla morte) viene risolto (cioè il paziente è salvato) somministrando zucchero, si dovrebbe concludere che lo zucchero fa benissimo!
Il grave errore logico è che si scambia “il troppo” con la normalità. Anche troppo cibo fa male e allora aboliamo il cibo e moriamo di fame! Passiamo a una critica più intelligente.
2) Lo zucchero produce acidi grassi
E allora? Gli acidi grassi ci sono in tutti i cibi grassi. Se facessero male, ancora una volta dovremmo morire di fame.
3) Lo zucchero impoverisce il corpo di minerali e di vitamine
Per essere gestita dal nostro corpo ogni sostanza assimilata ha bisogno di altre sostanze. Sarebbe come dire: non usiamo la macchina perché consuma benzina. Per esempio, per produrre energia servono carboidrati, vitamine del gruppo B ecc. Che si usi zucchero raffinato o no, non conta: i carboidrati vengono bruciati per avere energia. E vengono impiegate altre sostanze. Quindi che si fa? Per non consumarli non ci muoviamo più? La cosa buffa è che le persone completamente ignoranti in materia di alimentazione (ma che vogliono comunque dire la loro) sentono la parola “usano” e credono che le vitamine vadano perse. Le vitamine funzionano da catalizzatori, sono cioè sostanze che sono necessarie al processo, ma solo con la loro presenza: alla fine del processo si ritrovano tali e quali.
4) Lo zucchero è un prodotto povero
E allora? Premesso che lo zucchero di canna e il miele non brillano certo per essere alimenti particolarmente nutraceutici, un alimento deve assolvere alcune funzioni, non si può demonizzarlo se non le assolve tutte.
Dallo zucchero noi ricaviamo energia, le vitamine vengono per esempio assunte dalla frutta. Quindi, demonizzare lo zucchero perché è un prodotto povero significa demonizzare tutti i cibi monofunzionali.
5) Lo zucchero ha un alto indice glicemico
Lo zucchero ha praticamente lo stesso indice glicemico che sia raffinato o no e il miele ha un indice glicemico addirittura superiore. Al più si deve confrontare con il fruttosio. In ogni caso si deve valutare il carico glicemico, dipendente dalla quantità di zucchero assunto: meglio 10 g di zucchero che 40 g di fruttosio!