L’altra sera ho fatto un allenamento standard, finendo sulle ginocchia, ben 7”/km in più di un mese fa. Certo un caldo africano, ma non era forse caldo anche quando mi allenavo professionalmente, fino a una decina di anni fa?
Ricordo un allenamento con Massimo, un 5000 m sull’Alzaia con 36 gradi alle sei di sera. Quella torrida sera ci aveva convinto a uscire solo per un lentissimo, così per giustificare la doccia. Dopo 7-8 km di “riscaldamento”, per evitare la noia, cambiammo programma e decidemmo di tirare un 5000 m al massimo, tanto per studiare gli effetti del caldo. Entrambi facemmo 20”/km in più del solito, giungendo stremati, ma con la convinzione che il caldo tutto sommato era gestibile.
Anche l’allenamento dell’altra sera è stato gestibile, ma la sensazione durante la prova era decisamente peggiore rispetto a quella che ricordavo. Colpa dell’età? Scarso allenamento? Scarsa motivazione? Sono andato a studiarmi i dati meteorologici di Pavia; in Rete ho trovato per esempio questi.
Per evitare di farvi perdere tempo, riassumo i dati in pochi, ma significativi valori.
Ho preso i 3 anni del mio top come runner (lo so, per molti non è che un bottom, ma la classe non c’è mai stata), il triennio 1999-2001, quello che comprende la prova con Massimo. Ho considerato il mese di luglio.
L’ho paragonato al luglio 2015 (quest’anno non è certo peggio).
Questi i dati:
Anni | Temp. media giorno | Temperatura massima | Giorni torridi |
1999-2001 | 24,8 | 30,6 | 4 |
2015 | 28,1 | 33 | 19 |
Come si vede, la temperatura media del giorno (importante perché. se è troppo alta, il corpo fatica a rinfrescarsi, a meno di non vivere in ambienti condizionati) è aumentata di 3,3 °C, quella massima di 2,4°C, ma la cosa più impressionante sono i giorni torridi, cioè quelli sopra o uguali a 33 °C di massima.
Nel triennio, 12 giorni per 3 anni, cioè 4 all’anno. Ora sono 19 per anno, nel mese di luglio.
Morale: non sono i runner a essere diventati soft, è il caldo che è diventato molto più hard. Buone corse a tutti!