Entro il 2030 lo standard di rete 6G potrebbe diventare realtà. Mentre aumenta il numero di Paesi che hanno adottato lo standard 5G, nei laboratori e nei centri di ricerca si è già all’opera per lo sviluppo delle reti di sesta generazione, che potranno raggiungere velocità 8.000 volte superiori a quelle attuali, fino ad arrivare a 1 Tbps.
Una società iperconnessa, digitalizzata e data driven
Secondo il libro bianco sul 6G redatto dall’università finlandese di Oulu, il prossimo standard di connettività offrirà agli utenti servizi accessibili ovunque e senza soluzione di continuità, avrà un’infrastruttura basata su sistemi di comunicazione senza fili e sfrutterà ancor di più l’intelligenza artificiale per offrire applicazioni e servizi smart a individui e oggetti connessi.
Il processo che porterà alla nascita delle reti 6G è già partito. Sono diversi i player che stanno lavorando allo sviluppo dello standard di nuova generazione. Secondo le stime, il lavoro durerà circa 10 anni e negli anni ’30 del 2000 potremo avere a che fare con un sistema di connettività rivoluzionario.
Lo standard 6G, al quale stanno lavorando società tecnologiche come LG, Samsung e Huawei e centri di ricerca in Corea, Cina e Giappone, avrà una velocità e ambiti di applicazione sbalorditivi. Se la velocità massima delle reti 5G – tra le più avanzate in Italia vi è la Giga Network 5G Vodafone – è di 1 Gbps, riuscendo a sfruttare le potenzialità delle frequenze Terahertz, le reti 6G potrebbero arrivare a 1 Tbps. In termini pratici vuol dire che in un secondo si potranno scaricare dati corrispondenti a circa 50 film in alta definizione. L’aumento della velocità di trasmissione avrà effetti più profondi, aumentando a dismisura le possibili applicazioni Internet, tanto in ambito produttivo e professionale quanto in ambito privato.

Il 6g, prossimo standard di connettività, offrirà agli utenti servizi accessibili ovunque e senza soluzione di continuità.
Secondo le previsioni, dovremo prepararci non solo ad affrontare un aumento esponenziale delle velocità di navigazione, ma anche ad avere a che fare con dispositivi innovativi. L’era degli smartphone potrebbe arrivare al capolinea, soppiantati da dispositivi indossabili come visori, occhiali smart e oggetti che supportano la realtà estesa (Xtended reality).

Secondo le previsioni, dovremo prepararci non solo ad affrontare un aumento esponenziale delle velocità di navigazione, ma anche ad avere a che fare con dispositivi innovativi.
Sistemi avanzati di rilevamento in 3D, intelligenza artificiale e machine learning saranno con ogni probabilità i protagonisti della rivoluzione del 6G.
Secondo il professor Shirvanimoghaddam, docente all’università di Sydney, l’arrivo dello standard 6G potrebbe perfino portare allo sviluppo di interfacce computer-cervello, vale a dire che potremo controllare i nostri dispositivi direttamente tramite impulsi cerebrali.
La capacità di elaborare una complessa mole di dati in tempi brevissimi aumenterà anche le possibili applicazioni delle tecnologie di IoT e le soluzioni di connettività degli oggetti. Le intelligenze artificiali svolgeranno un ruolo chiave nella gestione dei dati e nella cura dell’efficienza delle reti.
Sicurezza ed efficienza saranno driver di sviluppo importanti non solo per ridurre il rischio di crimini informatici e assicurare la tutela della privacy, ma anche per garantire connessioni sicure per i dispositivi smart. Basti pensare ai dispositivi installati a bordo dei mezzi pubblici nelle smart city o a bordo delle auto senza conducente e ai dispositivi che si occuperanno di monitorare il nostro stato di salute.
Le possibili applicazioni in campo produttivo sono infinite: big data e sistemi avanzati di connettività potranno migliorare notevolmente l’efficienza dell’intera catena di produzione e di distribuzione dei beni, con un forte risparmio economico e di risorse.
Lo sviluppo del 6G è un processo lungo e complesso che richiederà l’adattamento delle infrastrutture di rete, la progettazione di nuovi dispositivi e componenti e lo studio di sistemi per il contenimento dei consumi.
L’attenzione ai consumi e all’impatto che i sistemi tecnologici hanno sull’ambiente è un altro aspetto sul quale gli esperti si stanno concentrando. In particolare, sarà importante rispettare le linee guida dell’ONU e definite nell’ambito dell’Agenda 2030 per uno sviluppo tecnologico sostenibile.
Il processo che ci porterà verso il nuovo standard di comunicazione è già avviato e il cuore dell’innovazione tecnologica è in Asia: in Cina sono nati due gruppi di lavoro che coinvolgono funzionari statali, esperti e ricercatori, mentre in Giappone i ricercatori dell’Università di Osaka hanno già raggiunto velocità di trasmissione fino a 30 Gbps, elaborando un innovativo dispositivo di sincronizzazione delle onde millimetriche.