Un gruppo di ricercatori dell’università di Pechino ha ideato una “gola artificiale” che può essere indossata; le varie fonti che hanno riportato la notizia parlano di una sorta di “tatuaggio temporaneo” da attaccarsi al collo.
L’apparecchio, realizzato da un team di ricercatori guidato dagli scienziati cinesi He Tian, Yi Yang e Tian-Ling Ren, è in grado di trasformare i movimenti fatti con la gola in suoni. Lo studio è stato pubblicato sulla ACS Nano, una rivista scientifica che si occupa in particolar modo delle nanotecnologie.
Ovviamente si tratta ancora di un prototipo che dovrà essere perfezionato, ma i ricercatori sembrano essere sulla strada giusta. L’apparecchio, in grafene, è essenzialmente basato su rilevatori in grado di misurare i movimenti della pelle; è molto piccolo, sottile ed è molto somigliante alla cute; per farlo aderire alla gola è sufficiente un po’ d’acqua; la gola artificiale è collegata a una fascia che il soggetto porta al braccio e che contiene un piccolissimo computer, un amplificatore e un decoder.
Nel corso degli esperimenti effettuati, quando il soggetto imitava silenziosamente i movimenti di alcune semplici parole con la gola, l’apparecchio “decodificava” il tutto e li trasformava in suoni, per esempio: “NO” e “OK”.
Siamo ancora alle prime fasi, ma i ricercatori cinesi sono ottimisti; l’idea, in futuro, sarebbe quella di allenare le persone a generare segnali con la gola cosicché l’apparecchio possa tradurli vocalmente. Con l’allenamento, le persone che hanno perso la parola potrebbero essere in grado di generare frasi e discorsi sempre più complessi ed elaborati.