Volete la pace o i condizionatori accesi? La frase di Mario Draghi che passerà alla storia. In questo articolo non vogliamo però parlare di cosa possiamo fare per fermare la guerra in Ucraina rinunciando all’energia che proviene dalla Russia, ma di come una persona intelligente può trasformare un grave problema in una grande opportunità di cambiare la propria vita: diventare una persona semplice.
Cominciamo con il dire che gran parte di quelli che leggeranno questo articolo sono carcerati. Se non volete leggere l’articolo linkato, il succo è che
- La stragrande maggioranza della popolazione, se potesse, non lavorerebbe o lavorerebbe molto di meno.
- Per sopportare il lavoro, si racconta la favola che “il lavoro che fa piace”, salvo poi
- prendersi delle “pause” per staccare. Puoi arrampicarti sugli specchi per giustificarle, ma queste pause sono vere e proprie evasioni dal carcere.
Per molti il lavoro è necessario per vivere (è una “condanna sociale“), non ci piove, ma questo non toglie che ci sia una prostituzione intellettuale e fisica che si cerca di far passare con frasi del tipo “il lavoro nobilita”, “senza lavoro non c’è dignità” ecc. finendo per condizionare anche quelli che, pur potendo non lavorare, lo fanno ed entrano spontaneamente nella prigione per avere tante soddisfazioni, dimenticando che la somma di una soddisfazione e un problema è uno zero esistenziale e, anche se le soddisfazioni prevalgono, queste non danno la felicità.
Questo preambolo per spiegare come la strategia del carcerato renda le persone così poco semplici da complicare la loro vita, impedendo di trovare dei veri oggetti d’amore (se amo qualcosa non me ne allontano per evadere).
La mancanza di semplicità porta persone di fatto inconsciamente insoddisfatte della propria vita a creare valori di cartapesta: sono i valori dell’apparire piuttosto che dell’essere. Un’auto presa a rate, una grande casa presa con un mutuo ventennale, capi firmati e il cellulare di ultima generazione, vacanze “necessarie”, evasioni periodiche al ristorante perché una volta alla settimana ce lo si può permettere… Insomma, ci si prostituisce per cinque giorni per avere due permessi di uscita dal carcere.
La guerra in Ucraina ha messo di fronte queste persone alla terribile prospettiva di dover rinunciare o rimandare tutte queste cose e la gente insorge, incapace di diventare più semplice e genuina.
Getta nel panico persino l’idea di dover rinunciare alla colazione al bar dove, prima di entrare in carcere ogni giorno, si è serviti come re.

Volete la pace o i condizionatori accesi? La frase è stata pronunciata da Mario Draghi in conferenza stampa dopo l’approvazione del Def (6 aprile 2022), affermando che il prezzo del gas non può essere scambiato per la pace. Secondo un sondaggio commissionato da facile.it, il 73% degli italiani sarebbe disposto a spegnere il condizionatore per tutta la stagione per raggiungere l’indipendenza dal gas russo.
Se per aiutare un popolo che viene massacrato, non sei disposto a rinunciare a queste cose, magari cambiando la tua prospettiva di vita, allora eticamente sei veramente scadente, di fatto un drogato che deve prendere ogni tanto una dose per poter sopravvivere. Sei come quelli che condannano le droghe come la cannabis, la cocaina, l’eroina ecc. e che vedrebbero come una tragedia la tossicodipendenza del figlio e poi… fumano o si ubriacano ogni tanto (secondo la stupida regola semel in anno licet insanire). Sì, perché se tu fumi oppure ogni tanto alzi troppo il gomito e non puoi farne a meno, sei un drogato: chi non ha la forza di volontà di spegnere una sigaretta può credersi forte finché vuole, ma in realtà è un gigante di pasta frolla.
Già, la mancanza di forza di volontà. Quella che impedisce di buttare soldi e salute in tanto cibo che trasforma i corpi della gente in accumuli di grasso o che riempie la spazzatura di alimenti non consumati (nella vecchia realtà contadina non si buttava mai nulla). Quella mancanza di forza di volontà che rende schiavi dal condizionatore sparato al massimo.
Vanità e apparenza, scarsa forza di volontà: gravi malattie di una società che spengono la persona in un cupo egoismo che la blocca nel girone dei sopravviventi.
Quindi armati di buona volontà e per un anno (tanto poi la situazione si sistemerà e, se vorrai, potrai ritornare a sopravvivere):
- Modera gli spostamenti non necessari con l’auto: inutile fuggire al mare o in montagna nei week-end, il più lontano possibile dal tuo carcere. Scopri che ci sono posti bellissimi anche accanto a dove vivi.
- Evita di indebitarti solo per mostrare agli amici la tua nuova auto, le migliorie fatte alla tua casa o, peggio, la prostituzione di un pesante mutuo ventennale per l’acquisto della tua nuova abitazione, un passo più lungo della tua gamba. Scopri che il tuo valore non è nelle cose che possiedi o che credi di possedere (finché non finisci di pagare, la casa è della banca).
- Finché non si rompe, non sprecare soldi nell’ultimo modello di cellulare solo per mostrarlo agli amici o per fare foto più belle con le immagini della tua vita da mostrare sui social per tentare di ingannare il mondo che vivi alla grande.
- Vergognati se sprechi cibo e impara a scegliere solo quello che puoi realmente permetterti.
- Non acquistare capi di abbigliamento solo perché la moda è cambiata. Recentemente sono spuntati come funghi siti dove la gente può rivendere capi che non mette più: non lo metti, mettilo in vendita! Non lo metti perché non ci entri più? Mangia di meno. Non lo metti perché non ti piace più? Sei solo un bambino/a viziato/a che butta un giocattolo perché troppo annoiato di una vita che non gli offre veri valori.
- Non buttare soldi in sigarette o droghe. Non bere solo per sentirti su di giri…
- L’uscita al ristorante non è un dovere. Idem il soggiorno/week-end nell’hotel a tante stelle che servono solo per farti sentire “re per un giorno”.
- Se non hai un minimo di cultura matematica e non capisci che in certi giochi (Superenalotto, Gratta e Vinci, slot machine ecc.) è sempre il banco che mediamente vince, non buttarvici soldi.
Questo vademecum serve anche a smontare le tesi di molti di quelli che dicono che faticano ad arrivare a fine mese e poi si scopre che buttano centinaia di euro nei punti sopraccitati.
Sempre arrampicandosi sugli specchi, molti mi verranno a dire che il vademecum penalizzerebbe settori dell’economia. In questo momento difficile si tratta di resistere per un anno e i vari settori che non sanno resistere per un anno, magari riciclandosi con proposte più coinvolgenti come l’organizzazione di eventi, meritano di fallire.
In ogni caso, se non ce la fai proprio a spegnere i condizionatori o a evitare di buttare centinaia di euro in benzina per fuggire lontano, beh, allora forse l’unico futuro che può redimerti è di spedirti in Ucraina per essere usato come scudo umano contro i russi, tanto la tua vita non vale granché.