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Socializzare ai tempi del Covid

25 gennaio 2021 di Roberto Albanesi

Quali sono le persone adulte psicologicamente più penalizzate dal Covid? A sorpresa, non figurano gli anziani perché i vari provvedimenti di lockdown hanno sempre permesso un qualche loro contatto con i parenti più stretti, se non altro per un’assistenza minimale. Psicologicamente non ha ricevuto una batosta neanche chi ha la fortuna di lavorare a buon regime.

Due sono gli insiemi di persone che invece sono state colpite duramente:

  • chi ha un rapporto sentimentale traballante ed è costretto a convivere maggiormente con il partner;
  • chi non ha, per carattere o per dislocazione geografica, una sufficiente socializzazione.

Il primo insieme è evidente: la coppia scoppia perché “non si sopporta più”, la prova più evidente che l’adagio “stiamo bene perché ognuno ha i suoi spazi” è solo la prova di una mancanza di un vero amore, un rapporto che regge finché non si è costretti a stare più vicini.

Il secondo punto è meno evidente; curiosamente, in questo periodo di Covid, tutte le richieste al sito di chi chiede consiglio su come vincere la noia provengono da persone fra i 15 e i 35 anni. Il Covid ha fatto capire i veri limiti di false socializzazioni come la movida o la discoteca, luoghi più di evasione che di socializzazione, che di fatto permettono di stare insieme, ma non di socializzare perché

socializzare vuol dire stare insieme e avere forti interessi comuni.

Si deve anche rilevare che chi ha sofferto maggiormente fra gli over 40 sono quelli che “socializzavano” (in realtà, come spiegato, stavano solo insieme) con classiche riunioni al ristorante o da parenti, dove l’unico collante che unisce veramente è il cibo.

Tornando ai nostri richiedenti “annoiati”, quasi tutti hanno un tratto in comune: avere poca socializzazione. Così molti ragazzi chiedono la didattica in presenza non tanto per studiare meglio quanto per “socializzare”; del resto, dovrebbero riflettere che, una volta nel mondo del lavoro, dovranno essere autodidatti per gran parte di ciò che faranno, se vorranno essere competitivi e non semplicemente degli esecutori. Va da sé che, in teoria, il lockdown non ha spento la socializzazione fra i ragazzi che, almeno in zona gialla o arancione, non dovrebbero avere difficoltà a trovarsi, non tanto per movide o feste quanto semplicemente per un incontro fra amici. Il vero problema è che molti di loro non socializzano al di fuori della scuola perché non hanno interessi comuni che giustifichino un incontro fra amici: pochi praticano sport con assiduità, pochi vivono la cultura al di fuori della scuola, addirittura pochi sono veramente interessati a videogiochi, musica ecc. da giustificare un’aggregazione in piccoli gruppi di amici. Sintetizzando, non hanno veri oggetti d’amore e il giovane si trova sperso senza la scuola. Dovrebbe però riflettere che un domani si troverà perso senza il lavoro e, se si ha la necessità del lavoro per riempire la propria vita, si può solo sopravvivere.

socializzare ai tempi del covid

Fra le persone psicologicamente più penalizzate dal Covid vi sono coloro che hanno un rapporto sentimentale traballante e sono costretti a convivere maggiormente con il partner

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