Incredibilmente i media hanno riportato i dati della prima serata di Sanremo in modo entusiastico: Amadeus batte il Baglioni dell’anno scorso, 52,2% contro 49,5%. Fiorello pubblica sul suo account un “minchiaaaa..” di grande soddisfazione.
Premetto che ho visto circa 30″ della prima serata, facendo zapping e capitando proprio nell’immortale esibizione di Achille Lauro, una grande prova artistica (per chi non lo capisse i corsivi sono ironici) e non entro nel merito della serata, peraltro già magistralmente sintetizzata da Diego Fusaro. Si può o no dissentire sulla critica di Fusaro, personaggio non convenzionale, ma è evidente che ormai solo la parte più arretrata e meno culturalmente evoluta della popolazione segue il Festival; ciò che preoccupa è che sono pur sempre dieci milioni. Non vedrò sicuramente le altre serate perché, avendo scritto Migliora la tua intelligenza, nella visione del Festival vedo un grande conflitto di interessi. Ma vorrei svelare come si fa a brindare anche quando le cose non vanno benissimo.
Dove è il trucco? Sicuramente Amadeus e la RAI possono essere soddisfatti, ma mi è subito parso strano che venissero confrontate le percentuali. Il trucco è banale: “visto che ormai la gente si stacca sempre più dalla tv, non contiamo i telespettatori, ma la percentuale”. Capito? Quando nel 2050 due persone guarderanno la tv, e Sanremo, condotto dal fantasma di Pippo Baudo li incollerà alla poltrona, la RAI potrà dire di avere uno share del 100%.
Infatti, Amadeus ha fatto “ben” il 2,7% in più rispetto all’anno scorso, ma ha perso 28.000 spettatori (10.058.000 contro 10.086.000). Quindi non è vero che “Il festival 2020 ha fatto il record di ascolti”.
Per chi volesse approfondire la differenza fra ascolti e share, consiglio questa pagina, dove si vede chiaramente la differenza. Per esempio, nel 2013 lo share fu “solo” del 48,2%, ma il numero di telespettatori fu di 12.969.000 unità, praticamente 3 milioni in più della prima serata 2020. In 7 anni il Festival ha perso oltre il 22% di pubblico.
Dubito che a chi acquisti pubblicità sulla RAI interessi lo share, ma è fondamentale per la Rai convincere che Sanremo funziona ancora, del resto non è comunque facile fare dieci milioni di telespettatori.