Dopo le elezioni, in Italia la vecchia politica è addirittura patetica in certe sue dichiarazioni. Da Zingaretti (“il PD è la vera alternativa alla Lega”; certo che con il quasi 23% e con il centro sinistra che non arriva al 30% non si capisce come si possa “alternare”) a Berlusconi (“ho dato il massimo ho la coscienza a posto”, dimenticando che in politica contano i voti). I due partiti che hanno governato l’Italia negli ultimi 25 anni arrivano a malapena al 30%, un dato che vorrebbe far riflettere su una cosa: la gente non cerca più le stesse cose di tanti anni fa. Oggi vuole qualità della vita, quindi temi come immigrazione, ambiente, tasse sono prioritari rispetto a PIL, reddito (che senso ha guadagnare tanto se poi il 60% va allo Stato che, fra l’altro, assicura servizi mediocri), lavoro (che serve, ma non deve uccidere l’esistenza).
Anche in Germania crollo della grande coalizione (attorno al 40%) con un grande boom dei Verdi, anch’essi espressione di quella voglia di qualità della vita che non risponde alle leggi degli zero virgola della finanza o dell’economia. Anche in Germania la gente capisce che la politica non deve limitarsi a far sopravvivere (anche se bene) la popolazione.
In Francia una situazione (peraltro già annunciata dalle dimostrazioni dei gilet gialli), analoga a quella italiana, dove il voto a Marie Le Pen e ai Verdi massacra le ambizioni del povero Macron, baluardo della politica tradizionale, insieme ai poveri socialisti appena sopra il 6%.
In Gran Bretagna vittoria del partito pro Brexit di Farage (e dei Verdi) e tonfo dei partiti tradizionali, anche in questo caso appena sopra (insieme) al 20%.
In Italia stupisce il risultato del M5S che non è una forza tradizionale, ma è crollato. Probabilmente, a differenza dell’alleato di governo, ha puntato sui cavalli sbagliati, ha pagato mezze misure, come il reddito di cittadinanza che, checché ne dica il movimento, è un reddito di povertà, molto simile a redditi di inclusione o di dignità perorati dal PD e da Berlusconi.
Il messaggio è chiaro: la vecchia Europa ha fallito perché è stata troppo lontana dalla gente con regole spesso imposte, ma mai spiegate.