Quale sarà l’impatto economico del COVID-19 in Italia?
Ovviamente la risposta dipende dai settori: turismo, commercio e trasporti saranno i settori sicuramente molto più colpiti. L’effetto domino partirà dai grandi per arrivare ai più piccoli.
“Alcuni dei maggiori inserzionisti, tra cui Procter & Gamble, Unilever, Apple, Microsoft, Danone, AB InBev, Burberry e Aston Martin, hanno tagliato le previsioni di vendita per l’anno” (fonte: Digiday).
Difficile fare previsioni, ma si può azzardare una media dai primi dati che arrivano. Già da questi primi giorni si vede un interessante dato globale.
Un sito Internet come albanesi.it è ottimale per un test su scala nazionale, avendo milioni di visualizzazioni di pagine ed essendo trasversale come pubblico e inserzionisti pubblicitari. Ebbene, il Coronavirus ha prodotto una contrazione del traffico del 15% (molti si sono orientati a siti di informazione per essere sempre aggiornati sullo sviluppo della situazione), ma i ricavi pubblicitari si sono ridotti del 50%, cioè una riduzione sul pubblico che visita il sito del 42,5% dei ricavi pubblicitari. Spaventate dal Coronavirus le aziende non investono più.
Quante saranno le attività che potranno sopportare una riduzione siffatta per almeno sei mesi, forse un anno? Il COVID-19 agisce sull’economia come una pandemia economica: i più fragili vengono spazzati via.
Quanto gli aiuti nazionali e internazionali potranno aiutare chi è in difficoltà? Pochissimo. Forse dei 750 miliardi promessi dalla UE, ne arriveranno una buona percentuale all’Italia, forse dei 25 miliardi messi in campo dal governo si potrà vedere qualcosa (ovvio che ciò che viene speso per potenziare i servizi, come la sanità, sono investimenti per il futuro, ma non arrivano certo nelle tasche dei cittadini). Supponiamo che arrivino ai cittadini italiani 60 miliardi. Sono 1.000 euro a testa, non certo sufficienti a salvare aziende che chiuderanno o che vedranno contratto il loro business di almeno il 30%.
La buona notizia è che chi si salverà potrà riprendersi in qualche anno e forse tutto tornerà normale, nell’attesa che un altro virus non arrivi e faccia danni.