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Alloggio per i dipendenti come fringe benefit: ecco come funziona e quali vantaggi fiscali offre

16 marzo 2023 di Redazione

La soddisfazione del team di lavoro è un elemento di grande importanza, in quanto, oltre a rendere l’ambiente lavorativo più sereno, aumenta performance, rendimento e fidelizzazione, riducendo al contempo gli abbandoni.

Per migliorare il benessere aziendale le imprese possono ricorrere a strategie di welfare che includano l’assegnazione benefit di varia natura, individuati tra quelli di cui i soggetti che lavorano all’interno dell’impresa dimostrano di avere più bisogno.

Tra i fringe benefit più interessanti e utili, soprattutto per i trasfertisti e i lavoratori fuori sede, rientra l’assegnazione di un alloggio.

Fringe benefit

Cosa sono i fringe benefit

Quando si parla di fringe benefit si fa riferimento a quei “benefici in natura” che vengono in taluni casi concessi dall’azienda ai membri del team di lavoro e che risultano non tassabili entro una soglia limite prevista alla legge, nonché detraibili. Al di sotto del limite massimo, non concorrono a formare reddito e risultano a tutti gli effetti dei premi che vanno ad aggiungersi allo stipendio mensile.

Alcuni fringe benefit sono sottoposti a regolamentazioni speciali per quanto riguarda le tassazioni e le esenzioni. Tra questi rientrano l’auto aziendale, i prestiti e anche gli alloggi, i quali presentano numerose casistiche.

Alloggio aziendale: come funziona l’assegnazione

Assegnare un alloggio a chi lavora all’interno di un’azienda non è obbligatorio, a meno che non sia previsto dai Contratti Collettivi Nazionali, ma, in specifiche circostanze, oltre a offrire un grande aiuto, può favorire l’acquisizione di talenti residenti fuori regione o all’estero.

Oltre a questo, gioca un ruolo fondamentale nel momento in cui si richiede ai propri collaboratori di effettuare trasferte o di cambiare sede di lavoro, nonché quando si assumono guardiani, portieri o custodi.

A seconda dei casi, l’impresa può decidere di assegnare un alloggio:

  • a uso foresteria: questo tipo di utilizzo è destinato ai dipendenti trasfertisti;
  • a uso abitativo: questo caso è pensato per chi è assunto dall’impresa;
  • a uso pro-tempore: in questo caso l’alloggio viene assegnato a chi, in seguito all’assunzione o a causa del trasferimento in un’altra sede, ha dovuto spostare la propria residenza in un’altra città.

A questi si aggiungono gli alloggi assegnati, con obbligo abitativo, a portieri e custodi, nonché quelli destinati a ospitare più membri del team.

Alloggio aziendale: i vantaggi fiscali

Il datore di lavoro che assegna a uno o più componenti del proprio team di lavoro degli alloggi a uso foresteria, abitativo o pro-tempore, nonché a custodi e portieri, può ottenere interessanti sgravi fiscali e deduzioni.

Il valore effettivo del fringe benefit viene calcolato deducendo dalla rendita catastale e dalle spese a carico del datore di lavoro, la somma corrisposta dal dipendente per godere dell’immobile.

A seconda dei casi, il datore di lavoro potrà dedurre tutte le spese relative ai servizi o i costi sostenuti, rientranti entro i limiti stabiliti dalla legge.

Per orientarsi al meglio, è preferibile conoscere bene i vari casi previsti, distinguendo quando e in quali parti un alloggio assegnato ai dipendenti può essere ritenuto un benefit a tutti gli effetti e quando invece concorre alla formazione del reddito.

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