Secondo Avvenire, quasi l’80% degli italiani devolve l’8×1000 delle loro tasse alla Chiesa cattolica. Se fosse vero (e non fosse un dato di pressione su chi è ancora indeciso) vorrebbe dire che solo i non credenti dichiarati (che in Italia sono appena oltre il 20%) fanno altre scelte. Anche non praticanti che non vanno mai in Chiesa, sovvenzionano la Chiesa.
In realtà il dato di Avvenire è una grande fake news, infatti solo il 35% circa firma per la Chiesa cattolica, ma la Chiesa riceve l’81% circa dell’8×1000 (dato 2017). Come è possibile?
Cosa succede ai soldi dell’8×1000?
In base alla legge del 1985, lo Stato accantona una quota pari all’8×1000, da distribuire fra esso e le confessioni religiose. Prima di vedere come viene suddivisa tale quota, è necessario evidenziare che il 5×1000 (destinato a enti del cosiddetto “terzo settore”, cioè enti che operano in ambito di interesse sociale) o il 2×1000 (destinato ai partiti politici) sono accantonamenti a parte, rispetto all’8×1000.
L’8×1000 funziona così: se il cittadino firma viene assegnato in base alla scelta fatta; se non firma, viene assegnato comunque in base alle percentuali di chi ha espresso la scelta. Per esempio, nel 2017 il 56% non ha firmato, il 35% ha firmato per la Chiesa cattolica e il 6% per lo Stato e il resto per altre confessioni. Fra il 56% di chi non ha firmato c’è sicuramente una grande percentuale di “delusi dallo Stato”, inconsapevoli però che alla fine il loro contributo va al Vaticano. Rifacendo i conti, si ottiene che nel 2017, solo il 35% ha firmato per la Chiesa, che però, a causa della ripartizione in base alla percentuale dei firmatari delle somme dei non firmatari, ha ottenuto l’81%, cioè un miliardo di euro!
Come ha impiegato il miliardo di euro? Nel 2018 solo il 28% è andato nella gestione di iniziative caritative, il resto ha sostentato l’apparato della Chiesa. Morale: molti di coloro che ingenuamente credono che la Chiesa non influenzi la vita sociale italiana perché a loro, non credenti o non praticanti, non importa nulla di essa, senza saperlo, ne hanno foraggiato l’apparato.
Il cittadino responsabile firma quindi i vari accantonamenti, non lascia che il commercialista o altri decidano per lui!