Una notizia appena accennata ieri dal laboratorio NASA JPL (Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California) ha surriscaldato gli animi di tutti gli appassionati di fantascienza: c’è vita su Marte? Come riporta la news del JPL, la scorsa settimana la sonda Curiosity Rover ha registrato un picco inaspettato di concentrazione di metano nell’aria. In particolare, lo spettrometro laser chiamato SAM (Sample Analysis at Mars) ha misurato una concentrazione di 21 parti per miliardo in volume.
Non è la prima volta che Curiosity rivela la presenza di metano su Marte, ma mai con un livello di picco a questa concentrazione. Sfortunatamente, la sonda non ha a disposizione strumenti in grado di capire se il metano proviene dal cratere vicino alla sua osservazione o da dall’atmosfera del pianeta.
Perché questa notizia ha creato tanto scalpore tra gli appassionati di scienza e fantascienza? Sulla Terra, il metano è principalmente prodotto da organismi viventi e quindi potrebbe essere il segnale della presenza di materiale biologico, in altre parole di vita, sul pianeta Marte.
Tuttavia, sono gli stessi scienziati del JPL a placare gli entusiasmi: il metano potrebbe essere di origine biologica, ma anche geologica, ovvero provenire dall’interazione tra l’acqua e le rocce. Il responsabile del progetto SAM, Paul Mahaffy, afferma che “con i dati a disposizione, non c’è modo di affermare se la sorgente del metano sia biologica o geologica, e neppure se sia antica o moderna”. La ricerca dei marziani continua…
La “storia” della vita su Marte
1854 – William Whewell ipotizzò che Marte possedesse mari, terre e che potesse ospitare la vita.
1877 – Giovanni Schiaparelli osservò sul pianeta formazioni scure, rettilinee, chiamate poi canali, formazioni che i marziani usavano per raccogliere l’acqua. Solo quando William Wallace Campbell con l’analisi spettroscopica scoprì che l’atmosfera di Marte era priva di acqua ed ossigeno, l’ipotesi della vita su Marte subì un duro colpo.
1965 – La sonda Mariner 4 inviò dalla sua orbita fotografie di Marte che mostravano un suolo arido, senza fiumi né mari, escludendo ogni possibilità di vita. Anche la successiva missione Viking non riuscì a dimostrare nulla di significativo.
2006 – All’inizio del XXI sec. s’incominciò a cercare l’acqua, piuttosto che forme di vita. Nel dicembre del 2006 il Mars Global Surveyor ha inviato fotografie che dimostrano che ancora oggi l’acqua fuoriesce da fenditure, erodendo il terreno.
2012 – Le osservazioni della sonda Curiosity hanno fornito una prova certa della passata esistenza di corsi acqua sulla superficie di Marte.
Il 12 marzo 2013 la NASA ha annunciato che ci sono alte possibilità che un tempo sul pianeta ci fossero le condizioni per lo sviluppo di microrganismi.
È ancora troppo presto per dire se queste speranze siano solo il modo di ottenere finanziamenti per ulteriori ricerche e missioni spaziali o se abbiano un fondamento scientifico che vada oltre le ipotesi.