Siamo vicini al 50 anniversario del primo sbarco umano sulla Luna (Neil Armstrong e Buzz Aldrin, missione Apollo 11, misero piede sul nostro satellite il 20 luglio 1969) ed è normale che si moltiplichino le trasmissioni televisive e le tavole rotonde su un argomento che ha sempre affascinato milioni e milioni di persone. È proprio a margine di una di queste tavole rotonde che Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (ASI), ha parlato delle ambizioni italiane riguardo al nostro satellite; in particolare ha spiegato che anche l’Italia, insieme ad altri Paesi, si sta preparando a staccare il biglietto per la Luna; l’ASI infatti sarà parte attiva del progetto Artemis della NASA che per il 2024 vuole rimettere piede sul suolo lunare.
L’Italia contribuirebbe alla realizzazione della stazione orbitale Gateway che rappresenterà appunto il trampolino per il nuovo sbarco sul suolo. Ha spiegato Saccoccia: “Gli americani puntano per il 2024 a un allunaggio in versione semplificata, l’obiettivo è restarci poco tempo: sarà una sorta di replica di quanto fatto 50 anni fa, ma l’idea è che si tratti solo di un primo passo che si dovrebbe poi tradurre in qualcosa di più sostenibile e permanente”. “Da un lato sono ottimista, perché esistono già le tecnologie necessarie per tornare sulla Luna e restarci, ma dall’altro lato sono perplesso dal fatto che si riesca a compiere questo primo passo già nel 2024, perché richiederebbe sforzi notevoli e compromessi su quello che vogliamo fare”.
Comunque sia, l’Italia si dice pronta a sfruttare questa occasione grazie alla notevole esperienza acquisita in tanti anni di partecipazione a vari programmi spaziali.
Gli obiettivi per i quali l’industria italiana si dice pronta sono, stando a quanto afferma Saccoccia, “la realizzazione del mini-hub della stazione Gateway, un piccolo modulo pressurizzato dotato di porte di attracco per i moduli di allunaggio: all’interno avrà la capacità abitativa per ospitare astronauti per brevissimi tempi, lo stretto necessario per farli arrivare da Terra e traghettarli nel modulo di allunaggio” e “la realizzazione dei moduli logistici che serviranno a trasportare materiali e rifiuti: li facciamo già per la Stazione Spaziale in collaborazione con partner americani perciò credo che avremo altissime probabilità di vincere anche questa gara”.