Dopo gli Stati Uniti, l’ex Unione Sovietica e la Cina, anche l’India s’appresta alla conquista della Luna. Da pochi giorni infatti la sonda Chandrayaan 2 è entrata nell’orbita lunare e lo sbarco è previsto per i primi giorni di settembre (il 7). Il nome della sonda deriva da chandra (=Luna) e yaan (=viaggio).
La sonda toccherà il nostro satellite nel polo Sud, una zona mai esplorata in precedenza. Non è la prima volta che l’India cerca di riuscire in questa impresa: la sonda precedente, la Chandrayaan 1 aveva fatto parte di una missione senza equipaggio avvenuta nel 2008. La sonda era riuscita a impattare il suolo lunare ma aveva ben presto perso il contatto con la base sulla Terra e la missione era stata dichiarata fallita.
La manovra di ingresso nell’orbita lunare appena conclusa è durata circa ventotto minuti e ora la sonda sta sorvolando la superficie a una quota di circa cento chilometri.
La missione avrà lo scopo di studiare il suolo lunare è raccogliere dati sulla superficie del nostro satellite. La missione è iniziata il 22 luglio con il lancio dal centro spaziale indiano Satish Dhawan Space Centre, nello stato del Tamil Nadu, a sud dell’India.
L’india non è l’unico Paese che sta cercando di inserirsi in questa nuova corsa alla conquista dello spazio: lo scorso 11 aprile la sonda israeliana Beresheet si era schiantata sul suolo lunare nel tentativo di raggiungere il Mare della Serenità, un mare lunare situato sul lato visibile della Luna.
La tecnologia della sonda del razzo e dei dispositivi per l’allunaggio (lander e rover) sono stati costruiti interamente in India sotto la guida dell’Indian Space Research Organization (ISRO), responsabile della missione.