La giraffa è sicuramente uno degli animali più affascinanti che da sempre colpisce la fantasia dei bambini. Purtroppo, da qualche tempo gli scienziati stanno attirando l’attenzione sul fatto che la giraffa stia via via scomparendo dalla faccia della Terra: secondo il WWF, in soli trent’anni la popolazione delle giraffe si è ridotta del 40%. Le giraffe libere in natura sarebbero poco meno di settantamila, un numero troppo esiguo che non fa ben sperare sulla sorte questo animale. La IUCN, (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), ha aggiornato nel 2019 la lista rossa delle specie minacciate inserendo appunto alcune specie e sottospecie di giraffa, quella nubiana (Giraffa camelopardalis) e quella del Kordofan (Giraffa camelopardalis ssp. Antiquorum), nell’elenco delle specie minacciate. In particolare, della seconda, esistono solo 1.400 individui adulti in tutto il mondo.
La giraffa ha un netto vantaggio rispetto altre specie animali, perché raramente compete con animali selvatici o con il bestiame domestico per il cibo. Anche la sua pericolosità è molto bassa e raramente la giraffa è una minaccia per gli esseri umani. Quali sono quindi le ragioni della progressiva scomparsa delle giraffe?
La causa principale è l’aumento dell’antropentropia, cioè la diminuzione costante dei territori selvaggi in cui le giraffe vivono; la perdita dell’habitat è dovuta principalmente all’enorme aumento della popolazione in alcune zone dell’Africa. Al secondo posto tra le cause è la caccia: la sua carne è considerata molto pregiata per la preparazione di piatti a base di bushmeat. Questo termine inglese indica la carne di animali selvatici (bush significa regione verde e selvaggia).
La giraffa non è l’unico animale minacciato dalla tradizione culinaria della bushmeat: anche le carni di gorilla, scimpanzé e antilope sono molto ambite e costose e il commercio per la bushmeat non subisce flessioni in molte zone dell’Africa.
La bushmeat costituisce la fonte dell’80% di proteine per la popolazione di alcune zone dell’Africa (come per esempio il Congo), ma il consumo carne di animali selvatici in via d’estinzione ha superato i confini delle zone rurali, divenendo una specie di moda anche nelle aree urbane.