La pandemia da COVID-19 e le successive misure restrittive hanno causato, e continuano a causare, diverse conseguenze dal punto di vista dei decessi; di seguito le principali:
- decessi diretti causati dal COVID-19
- decessi indiretti correlati o associati al COVID-19
- mortalità indiretta causata dalla crisi del sistema sanitario e dal timore di recarsi in ospedale
- riduzione indiretta dei decessi per il minor impatto dell’influenza stagionale e delle morti per incidenti stradali e sul lavoro (a causa del lockdown e della significativa riduzione degli spostamenti e dell’attività lavorativa).
- mortalità indiretta causata dall’interruzione (o dalla forte riduzione) dell’attività di screening dei tumori (incremento dei casi allo stadio avanzato, meno curabili e meno guaribili).
Importante sottolineare che la riduzione dei decessi per incidenti stradali e sul lavoro è citata solo per precisione perché in Italia complessivamente muoiono per tali fattori circa 730 persone ogni due mesi (quindi in Lombardia circa 120).
I dati che vengono quotidianamente diffusi dalla Protezione Civile (numero positivi e deceduti) e spesso rilanciati dai vari organi di stampa, sono inconsistenti e possono solo fornire un’indicazione di massima sulla diffusione del virus, per due ragioni:
- Per quanto riguarda i morti: esistono delle linee guida per individuare la causa di morte da Covid-19 (vedi indicazioni scheda di morte COVID-19 o le informazioni sulla sua compilazione), tuttavia questo non è un dato oggettivo e semplice da stabilire. Nella maggior parte dei casi il decesso è provocato da una serie di concause che si sommano destabilizzando irrimediabilmente le funzioni vitali. Quindi è difficile fissare in maniera netta e con un unico parametro (morto per coronavirus SI’ o NO) l’impatto che il contagio da Coronavirus ha avuto sul decesso. Di conseguenza la statistica che ne scaturisce è fuorviante. Inoltre un’analisi di questo tipo prende in considerazione esclusivamente i decessi direttamente provocati dal Coronavirus e non fornisce un quadro sulla mortalità indiretta causata dalla pandemia, ovvero sull’effetto globale che ha avuto il virus in Italia. Un malato di tumore che non ha potuto ricevere le giuste cure a causa della crisi del sistema sanitario provocata dal Covid-19 è di fatto una vittima indiretta, anche se non ha mai contratto il Coronavirus. Nel seguito dell’articolo è riportata una tabella riepilogativa che indica il numero di decessi stimati in questo studio e il numero di morti dichiarati dalla Protezione Civile (Tabella 2).
- Per quanto riguarda il numero di positivi: è ormai chiaro che la maggior parte dei contagiati da Covid-19 sia asintomatica, ma la verifica della positività viene eseguita nella stragrande maggioranza dei casi a coloro che invece hanno i sintomi (e che appunto rappresentano la “fetta” più piccola). Inoltre, il numero di positivi dipende fortemente dal numero di tamponi eseguiti. Ancora una volta la statistica così individuata è fuorviante. È sufficiente pensare che se ci fosse un elevato numero di contagi in un insieme di persone sane le conseguenze (decessi, ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva) sarebbero limitate, mentre un basso numero di contagiati in un gruppo di persone con alto fattore di rischio avrebbe delle conseguenze più rilevanti: alto numero di decessi, elevato numero di ricoveri ospedalieri e pazienti in terapia intensiva.
Per valutare complessivamente gli effetti della pandemia da Covid-19, tenendo quindi in considerazione sia la mortalità diretta che quella indiretta, bisogna confrontare i decessi avvenuti nel 2020 in una determinata area e periodo rispetto ai decessi occorsi negli anni precedenti nelle medesime condizioni. Infatti, come è possibile vedere nei grafici riportati nella parte finale dell’articolo, il numero di morti ha una variazione limitata (ovvero è circa sempre lo stesso) in una determinata area, risulta quindi evidente quando è presente un brusco incremento dei morti. Valutando questo incremento sarà quindi possibile capire il reale impatto del Covid-19 dal punto di vista dei decessi.
Per quanto detto, ho creato un programma in vba excel che analizza i dati rilasciati dall’ISTAT (dati del 4 giugno che riguardano 7270 comuni che coprono il 93,5% della popolazione totale italiana) con cui è possibile selezionare i comuni, il sesso, le fasce d’età e il periodo di analisi e calcolare i decessi e le variazioni percentuali – complessiva e in ciascun comune – confrontando i decessi del 2020 rispetto ai decessi medi del quinquennio precedente (2015-2019). L’analisi prende anche in considerazione le variazioni della popolazione maschile e femminile negli anni a livello provinciale, così da “pesare” i decessi degli anni 2015-2019 e ottenere dei risultati più accurati.
Utilizzando opportunamente i risultati delle analisi è possibile valutare in ciascuna provincia e regione italiana l’eccesso di mortalità o differenziale dei decessi che rappresenta la differenza fra i decessi registrati nel 2020 e i decessi medi (normalizzati rispettto alla popolazione del 2020) del quinquennio precedente nelle medesime condizioni (area, sesso, età) nel periodo fra il 24 febbraio e il 30 aprile. In altre parole, l’eccesso di mortalità rappresenta il numero di morti provocati dalla pandemia da Covid-19. Infine, standardizzando questo parametro ad una fissata popolazione (100.000 abitanti in questo studio) si ottiene l’eccesso di mortalità standardizzato attraverso il quale è possibile confrontare i decessi in zone con popolazioni differenti.
Nella tabella 1 inserita nel seguito è riportato l’eccesso di mortalità per ciascuna provincia e regione italiana.
Facciamo un esempio: nella provincia di Milano l’eccesso di mortalità è pari a 4.933 unità, questo vuol dire che fra il 24 febbraio e il 30 aprile nell’intera provincia (Milano e comuni) sono morte 4.933 persone in più rispetto a quanto è avvenuto in media nei cinque anni precedenti. Considerando la popolazione dell’intera provincia – circa 3,25 milioni di abitanti – risulta che nella provincia di Milano sono morte circa 152 persone in più ogni 100.000 abitanti: 152 rappresenta quindi l’eccesso di mortalità standardizzato. Nella tabella riportata sotto si vede come siano molte le province e regioni italiane dove l’eccesso di mortalità è negativo. In tutti questi casi il numero di decessi durante la pandemia è stato inferiore rispetto alla media registrata nel quinquennio 2015-2019, ovvero sono complessivamente diminuiti i morti. Una situazione di questo tipo si ha probabilmente perché il numero di morti provocati dal Covid-19 è stato così basso che “non è riuscito a compensare” la riduzione di morti derivante dal minor numero di incidenti stradali e sul lavoro e soprattutto dell’influenza stagionale; il lockdown, le mascherine e il distanziamento sociale hanno infatti fortemente limitato la diffusione dell’influenza stagionale (già a basso impatto in questa stagione) oltre che del Coronavirus. Mentre il prolungato lockdown ha ragionevolmente limitato i decessi provocati da incidenti stradali e sul lavoro. È chiaro che sono anche altri i fattori, ma quelli elencati sono i principali. L’andamento dei decessi risulta ancor più evidente osservando i grafici sotto in cui viene riportato l’andamento dei decessi degli anni 2015-2020 e della media 2015-2019 nel periodo fra il primo gennaio e il 30 aprile.
Considerando per l’analisi ambo i sessi e tutte le fasce d’età (popolazione totale) si riportano i seguenti risultati:
FIGURA 1: Mappa dell’Italia con i morti causati dal Covid-19 mediante la rappresentazione grafica dell’eccesso di mortalità standardizzato per 100.000 abitanti su base provinciale. Ogni provincia italiana è rappresentata con diverse tonalità di colore che vanno dal rosso, per indicare le province più colpite, fino al verde, per indicare le province meno colpite passando per il colore giallo (valore mediano). Per la scala di colori scelta il valore 31 rappresenta il punto mediano, questo significa che metà delle province italiane ha un numero di morti più alto di 31 (rappresentati con i colori dal giallo al rosso) e l’altra metà un numero di morti inferiore (rappresentati con i colori dal giallo al verde).
Delle 107 province italiane:
- 2 province (Cremona e Bergamo) hanno un numero di morti per 100.000 abitanti compreso fra 500 e 600;
- 2 province (Piacenza e Lodi) hanno un numero di morti per 100.000 abitanti compreso fra 400 e 500;
- 2 province (Brescia e Parma) hanno un numero di morti per 100.000 abitanti compreso fra 300 e 400;
- 6 province (Pavia, Lecco, Alessandria, Biella, Mantova e Vercelli) hanno un numero di morti per 100.000 abitanti compreso fra 200 e 300;
- 14 province hanno un numero di morti per 100.000 abitanti compreso fra 100 e 200;
- 63 province hanno un numero di morti per 100.000 abitanti inferiore fra 0 e 100;
- 18 province hanno un numero di morti per 100.000 abitanti negativo;
Tutti i valori, per ciascuna provincia, sono riportati nella tabella sotto.
Regione/Provincia | Numero di morti causati dal Covid-19 (Eccesso di mortalità) fra il 24/02 e il 30/04 | Numero di morti causati dal Covid-19 ogni 100.000 abitanti (Eccesso di mortalità standardizzato) fra il 24/02 e il 30/04 |
ITALIA | 44.230 | 73,3 |
PIEMONTE | 4.909 | 112,7 |
Torino | 1.749 | 77,4 |
Vercelli | 347 | 203,0 |
Novara | 560 | 151,9 |
Cuneo | 438 | 74,6 |
Asti | 290 | 135,3 |
Alessandria | 951 | 225,8 |
Biella | 374 | 213,2 |
Verbano-Cusio-Ossola | 198 | 125,1 |
VALLE D’AOSTA | 161 | 128,1 |
Aosta | 161 | 128,1 |
LOMBARDIA | 24.946 | 248,0 |
Varese | 743 | 83,4 |
Como | 748 | 124,9 |
Sondrio | 306 | 168,8 |
Milano | 4.933 | 151,8 |
Bergamo | 6.146 | 551,4 |
Brescia | 4.412 | 348,5 |
Pavia | 1.605 | 294,0 |
Cremona | 2.049 | 570,8 |
Mantova | 872 | 211,6 |
Lecco | 867 | 257,0 |
Lodi | 959 | 416,6 |
Monza e Della Brianza | 1.305 | 149,4 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 1.156 | 107,8 |
Trento | 666 | 123,1 |
Bolzano | 490 | 92,3 |
VENETO | 2.187 | 44,6 |
Verona | 585 | 63,1 |
Vicenza | 340 | 39,4 |
Belluno | 74 | 36,7 |
Treviso | 445 | 50,1 |
Venezia | 362 | 42,5 |
Padova | 292 | 31,1 |
Rovigo | 90 | 38,1 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 385 | 31,7 |
Udine | 127 | 23,9 |
Gorizia | 18 | 13,2 |
Trieste | 134 | 57,0 |
Pordenone | 107 | 34,1 |
LIGURIA | 2.114 | 136,3 |
Imperia | 309 | 144,4 |
Savona | 275 | 99,7 |
Genova | 1.289 | 153,3 |
La Spezia | 241 | 109,6 |
EMILIA ROMAGNA | 5.276 | 118,3 |
Piacenza | 1.215 | 423,3 |
Parma | 1.366 | 302,4 |
Reggio nell’Emilia | 717 | 134,9 |
Modena | 535 | 75,8 |
Bologna | 709 | 69,8 |
Ferrara | 95 | 27,5 |
Ravenna | 96 | 24,7 |
Forlì Cesena | 209 | 52,9 |
Rimini | 334 | 98,6 |
TOSCANA | 1.128 | 30,2 |
Massa Carrara | 153 | 78,3 |
Lucca | 123 | 31,6 |
Pistoia | 135 | 46,1 |
Firenze | 363 | 35,9 |
Livorno | 108 | 32,2 |
Pisa | 128 | 30,5 |
Arezzo | 69 | 20,1 |
Siena | -16 | -5,9 |
Grosseto | 43 | 19,3 |
Prato | 22 | 8,6 |
UMBRIA | 34 | 3,8 |
Terni | 33 | 14,6 |
Perugia | 1 | 0,1 |
MARCHE | 1.257 | 82,4 |
Pesaro e Urbino | 700 | 195,0 |
Ancona | 307 | 65,2 |
Macerata | 176 | 56,1 |
Ascoli Piceno | 8 | 3,8 |
Fermo | 65 | 37,7 |
LAZIO | -707 | -12,0 |
Viterbo | -46 | -14,4 |
Rieti | -12 | -7,5 |
Roma | -561 | -12,9 |
Latina | -99 | -17,3 |
Frosinone | 11 | 2,2 |
ABRUZZO | 354 | 27,0 |
L’Aquila | -26 | -8,8 |
Teramo | 90 | 29,2 |
Pescara | 196 | 61,6 |
Chieti | 94 | 24,5 |
MOLISE | -32 | -10,4 |
Campobasso | -25 | -11,2 |
Isernia | -7 | -8,4 |
CAMPANIA | -81 | -1,4 |
Caserta | -59 | -6,4 |
Benevento | -17 | -6,2 |
Napoli | 24 | 0,8 |
Avellino | 78 | 18,7 |
Salerno | -107 | -9,7 |
PUGLIA | 873 | 21,7 |
Foggia | 189 | 30,4 |
Bari | 292 | 23,3 |
Taranto | 85 | 14,7 |
Brindisi | 109 | 27,8 |
Lecce | 79 | 9,9 |
Barletta-Andria-Trani | 119 | 30,4 |
BASILICATA | 24 | 4,2 |
Potenza | 18 | 5,0 |
Matera | 5 | 2,8 |
CALABRIA | 99 | 5,1 |
Cosenza | 34 | 4,9 |
Catanzaro | -2 | -0,6 |
Reggio Calabria | 33 | 5,9 |
Crotone | 34 | 19,2 |
Vibo Valentia | 1 | 0,4 |
SICILIA | -175 | -3,5 |
Trapani | -36 | -8,3 |
Palermo | -53 | -4,2 |
Messina | 38 | 6,1 |
Agrigento | -90 | -20,6 |
Caltanissetta | -19 | -7,3 |
Enna | 23 | 13,9 |
Catania | -71 | -6,4 |
Ragusa | -56 | -17,4 |
Siracusa | 88 | 22,2 |
SARDEGNA | 322 | 19,7 |
Sassari | 152 | 30,9 |
Nuoro | 20 | 9,6 |
Cagliari | 23 | 5,3 |
Oristano | 23 | 14,3 |
Sud Sardegna | 105 | 29,8 |
TABELLA 1: Tabella eccesso di mortalità nel periodo 24 febbraio-30 aprile – numero di morti causati dal Covid-19: nella seconda colonna è contenuto l’eccesso di mortalità rilevato per l’intera popolazione della regione/provincia indicata in colonna uno. Questo parametro è dato dalla differenza fra il numero di decessi registrati nel 2020 e il numero di decessi medi registrati nel quinquennio 2015-2019 (pesato con la popolazione del 2020) nel periodo fra il 24 febbraio e il 30 aprile. I valori sono calcolati per l’intera popolazione (uomini e donne per tutte le fasce d’età). Il calcolo è fatto sommando in ciascun giorno dal 24 febbraio al 30 aprile l’eccesso di mortalità registrato su base provinciale utilizzando i dati rilasciati dall’ISTAT (dati del 4 giugno che riguardano 7270 comuni che coprono il 93,5% della popolazione totale italiana). I dati in questione coprono delle percentuali elevate della popolazione totale e con un ottima distribuzione territoriale, di conseguenza è stato possibile proiettare i dati per il 100% della popolazione supponendo la medesima distribuzione provinciale dei decessi nei comuni in cui i dati non sono ancora disponibili. Nella terza colonna si riporta l’eccesso di mortalità standardizzato rispetto a 100.000 unità tenendo in considerazione la popolazione dell’intera provincia.
Riepilogo per regione
Regione | Decessi COVID-19 dichiarati dalla Protezione Civile (3) | Eccesso di mortalità: numero di morti provocati dal Covid-19 |
Abruzzo | 320 | 354 |
Basilicata | 25 | 24 |
Trentino Alto Adige | 693 | 1.156 |
Calabria | 86 | 99 |
Campania | 359 | -81 |
Emilia-Romagna | 3.551 | 5.276 |
Friuli Venezia Giulia | 289 | 385 |
Lazio | 441 | -707 |
Liguria | 1.167 | 2.114 |
Lombardia | 13.772 | 24.946 |
Marche | 906 | 1.007 |
Molise | 21 | -25 |
Piemonte | 3.066 | 4.909 |
Puglia | 415 | 873 |
Sardegna | 116 | 322 |
Sicilia | 235 | -89 |
Toscana | 842 | 1.128 |
Umbria | 67 | 34 |
Valle d’Aosta | 137 | 161 |
Veneto | 1.459 | 2.187 |
TABELLA 2 – Confronto fra eccesso di mortalità e dati diffusi dalla protezione civile: nella seconda colonna sono riportati i decessi dichiarati dal Ministero della Salute e dal Dipartimento della Protezione Civile nel periodo tra il 24/02 e il 30/04. Nella terza colonna è riportato l’eccesso di mortalità valutato secondo le indicazioni date in precedenza (vedi Tabella 1). Questi due valori non possono essere messi in relazione direttamente poiché i dati rilasciati dalla Protezione Civile fanno riferimento ai decessi direttamente provocati dal Covid-19 mentre l’eccesso di mortalità tiene conto dei decessi diretti e indiretti. Tuttavia il confronto esplicito rende evidente come i dati sui morti da COVID-19 diffusi siano sbagliati e possano dare al più un’indicazione sull’andamento della diffusione del virus. In tutte le regioni ad alto impatto il numero di morti registrato dalla Protezione Civile è notevolmente più basso rispetto ai decessi effettivi valutati mediante l’eccesso di mortalità.
I grafici dei decessi
GRAFICI di alcune province e regioni con l’andamento dei decessi registrati fra il 2015 e il 2020 nel periodo 1 gennaio-30 aprile e con l’andamento dei decessi medi (2015-2019) pesato con la popolazione su base provinciale. La linea blu rappresenta l’evoluzione dei decessi per il 2020, la linea rossa l’evoluzione dei decessi medi 2015-2019. Le linee più sottili di colore grigio, giallo, azzurro, verde e viola rappresentano rispettivamente gli andamenti per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019. Sulle ascisse del grafico sono indicate le date dal 01/01 al 30/04 e sulle ordinate il numero di morti registrati. Questi andamenti sono riferiti ad una certa percentuale di popolazione che rappresenta la porzione di popolazione della provincia/regione per cui l’ISTAT ha rilasciato i dati. Tutti i grafici per ogni regione e provincia sono scaricabili dai link sotto:
-> Clicca qui per scaricare tutti i grafici di Tutte le province e regioni del Nord Italia <-
-> Clicca qui per scaricare tutti i grafici di Tutte le province e regioni del Sud Italia <-
-> Clicca qui per scaricare tutti i grafici di Tutte le province e regioni del Centro Italia <-

Grafico 1: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e il 30/04 per il 99,5% della popolazione della Provincia di Bergamo

Grafico 2: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e il 30/04 per il 99,8% della popolazione della Provincia di Cremona

Grafico 3: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e il 30/04 per il 99,3% della popolazione della Provincia di Milano

Grafico 4: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e il 30/04 per il 98,6% della popolazione della Lombardia

Grafico 5: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e 30/04 per il 95,7% della popolazione del Piemonte

Grafico 6: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e il 30/04 per il 90,5% della popolazione della provincia di Roma

Grafico 7: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e il 30/04 per il 95,3% della popolazione della provincia di Napoli

Grafico 8: decessi 2020 vs decessi 2015-2019 fra il 24/02 e il 30/04 per l’87,4% della popolazione della Sicilia
Osservando la mappa (figura 1), la tabella 1 e i grafici, risulta evidente come il Covid-19 abbia avuto un impatto notevolmente diverso in Italia. Questa enorme differenza non è mai stata presa in considerazione quando si sono applicate le misure restrittive che sono state – e continuano ad essere – sostanzialmente uniformi sul territorio nazionale (ad eccezione di qualche ordinanza a livello regionale o locale stabilita con poca cognizione di causa). Le misure contenitive prese si sono dimostrate tardive e poco efficaci nelle zone ad alto impatto ed eccessive e prolungate nelle zone a basso impatto.
Altro aspetto di interesse, valido praticamente per tutte le province colpite, è l’andamento dei decessi del 2020 che – negli ultimi giorni di aprile – tende ad allinearsi ai valori registrati negli anni precedenti portando di fatto l’eccesso di mortalità ad un valore quasi nullo. Questo aspetto risulta evidente osservando i grafici riportati sopra (e da quelli scaricabili).
DATI E RIFERIMENTI:
- Dati ISTAT sulla mortalità: https://www.istat.it/it/archivio/240401
- Dati ISTAT sulla popolazione residente: http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_POPRES1
- Mappa del contagio Italia a cura del Ministero della Salute e del Dipartimento della Protezione Civile https://www.corriere.it/speciale/salute/2020/mappacoronavirus-italia/
- Informazioni relative alla modalità di registrazione del decesso: https://www.istat.it/it/archivio/240401 -> scheda “Rilevazioni in dettaglio”
NOTE:
- Per la valutazione del numero di morti del giorno 29 febbraio si è considerato come valore per gli anni 2015, 2017, 2018 e 2019 lo stesso numero di decessi dell’anno 2016.
- Si è supposto che la popolazione del 2020 sia la stessa del 2019 in assenza di dati aggiornati.
- Si è supposto che la popolazione delle province della Sardegna del 2018 sia la stessa per gli anni 2017, 2016, 2015 (a causa della legge regionale 2/2016)
- Per la scala di colori di figura 1, si sono scelte le terne per rappresentare l’eccesso di mortalità standardizzato a 100.000 abitanti: verde: (R,G,B)=(0,255,0) per il valore inferiore (-20,6); giallo: (R,G,B) =(255,255,0) per il valore mediano (31); rosso: (R,G,B) =(255,0,0) per il valore più alto (570,8)
PER APPROFONDIRE:
- Le cause di morte nel periodo 1 marzo-18 maggio 2017 e un confronto con i decessi Covid-19 nel 2020 da istat.it : https://www.istat.it/it/files//2020/03/Nota_mortalit%C3%A0-per-causa_regionale-1marzo_15Maggio-_2017_e_2020.pdf
- La distinzione tra morti “per” e “con” il coronavirus non ha senso da wired.it https://www.wired.it/scienza/medicina/2020/03/16/distinzione-morti-per-con-coronavirus/
PER INFORMAZIONI:
- Scrivere a roberto.bosco6@gmail.com per informazioni o segnalazioni