Da tempo gli esperti avevano messo in guardia sul collegamento tra la perdita di denti in età adulta e il rischio cardiovascolare. Già nel marzo dello scorso anno uno studio del Dott. Lu Qi, professore epidemiologo presso la Tulane University di New Orleans, aveva ipotizzato questa correlazione, affermando che in chi perdeva più di due denti nella mezza età (dopo i 45 anni) aumentava il rischio cardiovascolare di oltre il 20%.
Ora questa teoria è stata confermata da uno studio presentato all’American College of Cardiology Middle East Conference 2019, un evento tenuto assieme al 10° Emirates Cardiac Society Congress (3-5 ottobre a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti). La ricerca (Hamad Mohammed Qabha et al., “The Association Between Non-Traumatic Tooth Loss and Cardiovascular Disease in a Sample of US Adults“) è stata condotta in collaborazione tra l’università dell’Arabia Saudita Ibn Saud Islamic University e quella statunitense della Florida (Florida International University).
Lo studio si contraddistingue sicuramente per il campione di pazienti studiato: sono stati, infatti, inclusi 316.588 partecipanti residenti negli Stati Uniti di età compresa tra 40 e 79 anni. Complessivamente l’8% non aveva denti e il 13% aveva malattie cardiovascolari. La percentuale di persone con malattie cardiovascolari e senza denti era del 28%, rispetto al solo 7 % che aveva malattie cardiovascolari, ma non aveva denti mancanti.
Il rischio cardiovascolare è stato monitorato escludendo altri fattori come l’indice di massa corporea, l’età, la razza, il consumo di alcol, il fumo e il diabete. La conclusione dello studio su vasta scala conferma che gli adulti hanno perso i denti per motivi non traumatici possono avere un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari.
Secondo il Dott. Qabha, autore principale dello studio, i medici dovrebbero raccomandare alle persone di questa fascia d’età di avere un’adeguata cura odontoiatrica per prevenire non solo le malattie che portano alla perdita dei denti (come la parodontite) ma anche per ridurre il rischio di future malattie cardiovascolari. Un motivo in più per curare costantemente l’igiene dentale in modo costante.