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Mascherine: sì o no?

Dal 15 giugno 2022 l’uso delle mascherine non è più obbligatorio, né al chiuso né all’aperto, eccezion fatta per i mezzi pubblici, ospedali, RSA. Premesso che siamo sempre stati favorevoli alla vaccinazione (Perché vaccinarsi contro il Covid), chiariamo perché non siamo più favorevoli all’uso delle mascherine.

Poniamo due situazioni a confronto. Nei supermercati almeno la metà di chi li frequenta usa ancora le mascherine (percentuale in diminuzione perché ai primi di giugno, quando erano già semplicemente raccomandate, si era attorno al 90%). Al recente campionato italiano di scacchi il 16 giugno, quando le mascherine sono diventate semplicemente raccomandate per gli eventi sportivi al chiuso, solo 3-4 giocatori su circa 200 le indossavano. A questo punto è evidente che è un problema di razionalità, visto che il giocatore più anziano del torneo, un maestro 96-enne (quindi in teoria persona fragile) non l’ha mai portata!

Partiamo da un’evidenza: per chi ha fatto tre vaccinazioni, il Covid non è che una possibile banale influenza. Dire che “io potrei essere l’eccezione”, per coerenza dovrebbe, per esempio, impedire anche al soggetto di usare l’auto per andare in vacanza, visto che lui potrebbe essere l’eccezione, essere coinvolto in un terribile incidente e perdere la vita.

Analizziamo innanzitutto la personalità di chi continua a usarle.

Persone fragili – Sono le uniche giustificate, ma per “fragili” si intendono persone con almeno una grave patologia o anziani non più autosufficienti (vedi RSA). Infatti, già in passato, si vedevano per esempio soggetti trapiantati frequentare luoghi aperti ad altri, indossando la mascherina.

Terrorizzati – Sono soggetti fobici che da un lato si reputano “non fragili”, ma dall’altro sono così ipocondriaci che applicano, spesso a sproposito, il principio di precauzione: “magari potrebbe comunque capitare a me di finire in terapia intensiva!”. Sono soggetti poco razionali che non conoscono il calcolo delle probabilità e vivono a caso, con molte situazioni quotidiane alle quali non dovrebbero partecipare, chiudersi in casa con sistemi di allarme sofisticati (rapinatori potrebbero entrare notte tempo e fare un massacro), rinunciare a tanti piaceri perché “potenzialmente” potrebbero rivelarsi molto pericolosi ecc.

Fra i terrorizzati ci sono anche quelli che temono il Long Covid, senza comprendere che qualunque patologia virale può comportare complicanze in una minoranza comunque esigua della popolazione (ecco il solito discorso della probabilità).

Mascherine

Tranne determinati casi, dal 15 giugno, in Italia, le mascherine non sono più obbligatorie

Personaggi sociali – Sono quelli che sempre e ovunque rispettano le regole: ti dicono che devi fare così, lo fai, ti dicono che la mascherina è raccomandata, la usi. Sono in genere soggetti deboli o sopravviventi che usano il rispetto della legge per costruirsi una buona autostima (sono cioè condizionati dalla società o dalla famiglia sul “rispetto senza discutere i valori essenziali del vivere civile”). Niente da obiettare, se non fosse che oggi ci sono le mascherine, ma domani ci possono essere obblighi più stringenti che massacrano la qualità della vita del singolo che diventa un semplice ingranaggio della società (vedasi società cinese).

Patosensibili – Sono quelli delle massime tipo “ama il prossimo come te stesso“. Usano la mascherina per salvaguardare la vita altrui. Questo discorso era molto logico quando i vaccini non c’erano, ma oggi per chi è vaccinato e non è fragile, come detto, il Covid non è che una normale influenza. Quindi, se uno è fragile, si vaccina e indossa le protezioni, ma, se vuole uscire e fare una vita normale, non può pretendere che gli altri si adattino alla sua situazione. La mascherina fra i non fragili può ridurre la diffusione del Covid, ma, visto che dobbiamo imparare a conviverci (come con i normali malanni stagionali che hanno sempre fatto 4-5.000 vittime all’anno), un soggetto “normale” non la porta come prima non indossava nei mesi invernali. Cosa avreste pensato di chi qualche anno fa si fosse presentato al lavoro dotato di mascherina per non essere infettato dal terribile virus dell’influenza di turno?

Salutisti – Leggete l’ultimo paragrafo e scoprirete che una delle cause per cui si porta ancora la mascherina è che si vuole evitare anche “una banale influenza”. OK, ma allora siete disposti a portarla per tutta la vita, almeno da ottobre a fine marzo, in ogni luogo chiuso? Se siete soggetti a malanni stagionali non è meglio imparare a fortificare il vostro fisico con un buon stile di vita?

No alla quarantena – Come ultima scusa portata da chi usa la mascherina, c’è il terrore della quarantena. Terrore giustificato nella prima fase della malattia senza vaccini. Ora chi si ammala di Covid e lo vive come una normale influenza e non è così terrorizzato da sottoporsi a tamponi, andare in ospedale ecc., se ne sta semplicemente a casa per i pochi giorni che dura la malattia.

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