Mascherine: servono? Sono davvero utili? Molti sono convinti che per rispondere a queste domande serva essere grandi scienziati, esperti medici ecc. Gli stessi addetti ai lavori discutono animatamente, In realtà, la risposta al titolo dell’articolo si ha con il semplice buon senso. Diamo per scontato che le mascherine servano allo scopo, esattamente come lo fa il distanziamento sociale (con la distanza corretta: 1, 1,5 o 2 m).
Supponiamo che nonno Piero non sia vegetariano e nella sua fattoria allevi polli, mucche, tacchini, conigli ecc. Per Pasqua a sua moglie serve un pollo. Nonno Piero ne sceglie uno e poi deve decidere: gli tira il collo o da esperto cacciatore gli spara con il fucile? So che molti patosensibili staranno rabbrividendo, ma provate a scegliere. Ora provate a giudicare chi ha fatto questa scelta: prima gli tiro il collo e poi gli sparo. Oppure: prima gli sparo e poi gli tiro il collo. Secondo voi, quante volte nonno Piero si è comportato così?
Gli ultimi due comportamenti sono l’irrazionale risposta di chi vorrebbe il distanziamento sociale e l’uso obbligatorio della mascherina. Se funziona il primo, che senso ha la seconda? E, ovviamente, viceversa. Infatti, a Wuhan hanno cessato il lockdown dopo 76 giorni e si vede tantissima gente per strada, tutti con la mascherina e nessun distanziamento sociale. Probabilmente è la soluzione più compatibile con la libertà individuale. Ma se qui in Italia si insiste con il distanziamento sociale che senso hanno le mascherine se non in quei luoghi dove il distanziamento è impossibile? Puro buon senso di nonno Piero che, come i tanti scienziati che oggi sognano i riflettori, non vincerà mai il premio Nobel della medicina.