Un recente rapporto dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha messo in luce un primato ben poco edificante dell’Europa: si tratta del continente dove si consuma più alcol. Il documento di sintesi (Status report on alcohol consumption, harm and policy responses in 30 European countries, 2019) sottolinea come i tassi di consumo dannoso di alcol in Europa non sono diminuiti come previsto, anche se tutti i Paesi hanno firmato un’intesa per ridurre l’uso dannoso di alcol (2012-2020). Non si sta parlando quindi del bere qualche bicchiere a settimana, ma del consumo dannoso per la salute.
Il rapporto utilizza dati raccolti dal 2010 al 2016 e ha concluso che si stima che oltre 290.000 persone perdano la vita in Europa all’anno per cause attribuibili all’alcol. Naturalmente l’OMS è interessata anche a dare direttive ai singoli Stati per tutelare la salute dei cittadini, quindi sollecita un rafforzamento dell’azione politica per aiutare a ridimensionare il fenomeno.
I dati del rapporto sono allarmanti: in media, gli adulti (di età pari o superiore a 15 anni) nei Paesi dell’Unione Europea più Norvegia e Svizzera (UE +) bevono l’equivalente di più di 2 bottiglie di vino a settimana. Togliendo dal campione gli astemi e gli ex bevitori, si rivela che gli adulti che bevono, bevono troppo: lo fanno con più di 3 bottiglie di vino a settimana, un livello di consumo che porta a gravi conseguenze per la salute.
Anche il bere episodico pesante è un problema. In tutta la popolazione, il 30,4% delle persone afferma di aver consumato più di 60 g di alcol puro in una sola occasione negli ultimi 30 giorni (la politica dello “sballo da alcol” cara a molti giovani), e ciò equivale a più di cinque bevande alcoliche in una sola occasione. Questo modello di consumo dannoso è un problema più tra gli uomini (47,4%), rispetto alle donne (14,4%) ed è più diffuso nei Paesi baltici, in Repubblica Ceca e in Lussemburgo.
Anche il coinvolgimento dei giovani in questo fenomeno è molto preoccupante: il rapporto mostra che 1 su 4 decessi tra i giovani adulti è causato dall’alcol, soprattutto a causa di incidenti stradali dove il conducente ha consumato alcol. La dott.ssa Carina Ferreira-Borges (Program Manager per alcol e droghe illecite, Ufficio Regionale OMS per l’Europa), ha messo ben in evidenza le responsabilità degli adulti e dei politici affermando esplicitamente che “l’alcol è uno dei più grandi assassini dei nostri giovani, non possiamo permetterci di essere compiacenti. Questo è un prodotto che viene ripetutamente commercializzato e messo a disposizione dei giovani nonostante le prove che il consumo di alcol abbia un effetto dannoso sullo sviluppo del cervello e sulla salute fisica. Questa è la prossima generazione di leader e dobbiamo proteggerli”.
L’alcol è una sostanza psicoattiva che può ridurre la salute fisica e l’efficienza mentale di un individuo. Di tutti i decessi attribuibili all’alcol nella regione UE +, il 76,4% è dovuto a malattie non trasmissibili, come il cancro, la cirrosi epatica e le malattie cardiovascolari, e il 18,3% è causato da lesioni attribuibili all’alcol, come quelle risultanti da incidenti stradali, suicidi e omicidi.
Mentre c’è stato un calo complessivo dei decessi, il dato scioccante del rapporto è che in tutta la regione UE + l’alcol è ancora responsabile del 5,5% di tutti i decessi.
“Il consumo di alcol è diminuito in molti Paesi europei, ma i progressi si stanno arrestando. I politici devono attuare le strategie che riteniamo efficaci, come l’aumento dei prezzi, la limitazione della disponibilità e il divieto di pubblicità. Con oltre 800 persone che muoiono ogni giorno in Europa a causa di danni attribuibili all’alcol, dobbiamo fare di più per continuare la lotta “, ha affermato la dott.ssa Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell’OMS per l’Europa.