Uno dei minerali più importanti per mantenere il nostro organismo in buona salute è il ferro. Il ferro è un minerale fondamentale per la sintesi dell’emoglobina e della mioglobina (due proteine che regolano il trasporto dell’ossigeno rispettivamente nel sangue e nei muscoli) e per la normale funzionalità del sistema immunitario e delle funzioni cognitive sia degli adulti che dei bambini.
In condizioni normali di salute, una dieta varia e bilanciata è di per sé sufficiente a garantire all’organismo il giusto fabbisogno di ferro. Qualche volta, però, può manifestarsi un deficit di ferro oppure, per motivi di natura fisiologica, può essere necessario un aumentato apporto di questo prezioso nutriente. In questi casi può essere utile aggiungere alla dieta con un integratore alimentare come SiderAL.
Quali sono le cause della carenza di ferro?
Una persona in buono stato di salute ha bisogno di circa 10-14 mg di ferro al giorno. Le cause alla base di un deficit di ferro possono essere diverse. Tuttavia le cause più frequenti della carenza di ferro sono:
- un insufficiente apporto del minerale con la dieta: attraverso l’alimentazione, il nostro organismo riesce a riequilibrare le quantità di questo prezioso nutriente che vengono perse con il sudore, con l’urina, con le feci o, nel caso delle donne, anche attraverso le mestruazioni e l’allattamento al seno. Le diete povere di carne in alcuni casi possono incidere sui normali livelli di ferro nell’organismo. In generale, però, questo tipo di carenza si instaura quando anche le riserve di ferro nell’organismo sono già di per sé ridotte.
- condizioni fisiologiche che determinano un aumentato fabbisogno di ferro: durante la gravidanza il fabbisogno organico di ferro può aumentare fino a superare i 20 mg. Anche durante la fase della crescita, il ciclo mestruale e l’allattamento al seno possono incidere sulle riserve di ferro del nostro organismo e quindi possono richiedere un aumentato apporto di questo minerale attraverso la dieta.
- condizioni patologiche: piccole emorragie intestinali e patologie infiammatorie dell’intestino che incidono sull’assorbimento dei nutrienti (per esempio il morbo di Crohn) o la celiachia, possono essere alla base di un deficit organico di ferro.
Anemia e carenza di ferro
Una carenza di ferro può portare a un’anemia, ma non sempre è così. In caso di sideremia bassa, cioè in presenza di carenza di ferro è opportuno verificare con uno specialista anche i valori di transferrina e di ferritina. Infatti, la sideremia è la concentrazione di ferro nel sangue, la ferritina rappresenta i depositi di ferro dell’organismo e la transferrina è una proteina che trasporta il ferro dall’intestino agli organi che lo utilizzano o lo immagazzinano.
Un’integrazione con ferro è ragionevole solo se:
- la sideremia è < 70 μg/dl
- la ferritina è < 50 ng/dl
- la transferrina è normale (> 200 mg/dl).
Nel caso ci fossero problemi con la transferrina è inutile assumere ferro che non arriverebbe mai a destinazione, anzi, potrebbe accumularsi nel fegato provocando anche gravi patologie.
Accertata quindi con uno specialista la necessità di integrare con ferro cosa fare?

Alcuni cibi contenenti discrete quantità di ferro
Come mantenere i normali livelli di ferro con l’alimentazione?
In normali condizioni di salute, una dieta varia e bilanciata è sufficiente a mantenere i normali livelli di ferro nell’organismo. In caso di carenza di ferro e sideremia bassa, tuttavia, è importante seguire una dieta che apporti la giusta quantità giornaliera di questo prezioso minerale.
Il ferro può essere presente negli alimenti in due forme:
- negli alimenti di origine animale (carne, fegato, milza, pesce, molluschi) troviamo il ferro eme. Questo tipo di ferro è legato alle emoproteine (emoglobina e mioglobina) ed è più facilmente assimilabile dal nostro organismo perché le cellule dell’intestino possiedono specifici siti per legarlo e per renderlo quindi rapidamente disponibile per essere trasportato in tutto l’organismo.
- negli alimenti di origine vegetale (verdura a foglia verde, legumi, frutta secca) troviamo il ferro non eme o inorganico, un tipo di ferro che viene assorbito più lentamente dalle cellule dell’intestino perché prima di poter essere portato all’interno delle cellule deve essere ridotto a ferro bivalente da uno specifico enzima (il citocromo duodenale B). È importante però sottolineare che esistono alcune sostanze, come la vitamina C, che possono favorire l’assorbimento del ferro non eme. I broccoli e il cavolo cappuccio sono alimenti contenenti importanti quantità di ferro e di vitamina C e sono ideali nel contesto di diete vegetariane e vegane, come possono essere utili anche le combinazioni di verdure a foglia verde, frutta secca e legumi (alimenti ricchi di ferro) e alimenti ricchi di vitamina C come pomodori, kiwi, arance e limoni.
Una dieta varia ed equilibrata è sempre il primo passo per evitare una carenza di ferro. Ma a volte la dieta da sola non è sufficiente a supportare un aumentato fabbisogno di ferro. In caso di carenza o di aumentato fabbisogno organico di ferro può essere utile assumere un integratore alimentare. La gamma di integratori SiderAL è composta da integratori alimentari a base di Ferro Sucrosomiale che possono essere utili in caso di carenza o aumentato fabbisogno di ferro.