Il caffè nello Stivale non è solo la bevanda per la colazione, ma un rituale mattutino e dei momenti di relax che inizia dall’olfatto e termina con il piacevole gusto che, tramite il palato, inebria ogni parte più estrema del corpo. Tutti, o quasi, ne beviamo almeno uno al giorno e sarà perché è così buono che viene naturale domandarsi se faccia male o faccia bene alla salute. Dopotutto c’è chi diceva che le cose belle della vita, a tavola, sono quelle che fanno male o ingrassare.
Per molto tempo abbiamo assistito a “indici puntati contro il caffè” quando si è parlato di effetti negativi, ma negli ultimi anni questo genere di valutazioni sono state decisamente ridimensionate. D’altronde gli studi sulla materia non hanno a oggi messo in evidenza questi tanto decantati rischi causati dal consumo di caffè, quantomeno moderato, anzi, in alcuni casi si è addirittura dimostrato che il caffè può far bene in determinate circostanze.
Il caffè fa bene o fa male?
A “rompere il ghiaccio” in modo altisonante fu il Journal of Clinical Nutrition (uscita aprile 2012) che disse addirittura che la bevanda può ridurre il rischio di insorgenza di diabete. Altri dopo il Journal presero le parti del caffè, sottolineando non solo che non è necessario escluderlo dalla propria dieta, ma che dovrebbe essere parte del programma di salute e benessere in determinate circostanze.
Ovviamente non tutti i caffè sono uguali e il consumatore, specie se intende introdurlo fra le proprie abitudini a scopo di salute o comunque in ogni caso, dovrebbe ben selezionare quello che sceglie di mettere nella propria tazzina.
A “far poco bene” eventualmente è la pura caffeina, ma non il caffè. Un buon caffè di qualità è invece un mix perfetto di polifenoli antiossidanti, bioflavonoidi, vitamine e sali minerali. Ingredienti che associati alla caffeina ne neutralizzano gli effetti negativi, valorizzandone invece quelli benefici. Così sottolineano tutti gli ultimi studi sul caffè espresso effettuati da parte della comunità medico-scientifica.

In Italia il consumo di caffè è di circa 9 kg all’anno a persona, cioè 1,5 tazzine di media al giorno a testa
La giusta dose e la qualità del caffè
Ovviamente si tratta di studi effettuati su un’ampia varietà di persone, diverse per età, genere, condizioni di salute. Se non si è mai bevuto caffè prima o in caso di condizioni di salute particolari, è sempre meglio chiedere consiglio al proprio medico. In tutti i casi, inoltre, bisogna considerare che parliamo di un consumo moderato di caffè e di caffè di alta qualità, dove le materie prime sono controllate e in cui i vari processi produttivi sono controllati e sicuri.
Indispensabile è, insomma, che il caffè sia di ottima qualità. L’Italia è ad oggi sicuramente in pole position rispetto alla produzione di alta qualità di caffè, visto che qui la bevanda nera è quasi una filosofia di vita. In Italia vi sono alcune torrefazioni storiche a conduzione familiare da decenni, attente a seguire il caffè in ogni passo, per far sì di offrire sempre il massimo in termini di qualità e sicurezza. Un’azienda di questo tipo è sicuramente quella della Famiglia Pasqualini, a gestione del brand Pasqualini il caffè. Questa torrefazione è attiva nel settore del caffè da oltre 50 anni e non è un caso se il suo è sicuramente fra i migliori caffè italiani.