Il settore della birra artigianale è in espansione specialmente negli USA, secondo le statistiche della Brewers association, dove i birrifici artigianali sono quintuplicati negli ultimi dieci anni. Anche in Italia il settore è in espansione e la birra artigianale può anche essere acquistata online.
Il gusto della birra artigianale è particolarmente conosciuto e apprezzato. Tuttavia la birra artigianale non si può apprezzare soltanto per questa caratteristica. Forse non si pensa spesso a quanti benefici questa bevanda può portare per la salute. Questa possibilità è garantita dal fatto che la birra artigianale non viene sottoposta a trattamenti di microfiltrazione e pastorizzazione. Per questo motivo conserva alcune proprietà organolettiche molto importanti dei suoi ingredienti originali. Queste proprietà garantiscono anche interessanti effetti a livello salutistico. Naturalmente ci riferiamo ad un consumo di birra che non sia eccessivo, ma che si basi sulla moderazione.
Caratteristiche della birra artigianale
Può fregiarsi dell’appellativo di birra artigianale la birra:
- Prodotta senza essere stata pastorizzata o microfiltrata (birra cruda)
- Prodotta in uno stabilimento indipendente da altri birrifici
- Abbia una produzione massima di 200.000 ettolitri di birra.
La pastorizzazione e la microfiltrazione sono processi che permettono di inattivare microrganismi presenti nella birra (fra cui i lieviti necessari alla sua fermentazione) e allungano considerevolmente i tempi di conservazione in bottiglia. Il primo consiste nel far passare la birra attraverso specifici filtri, molto piccoli, in grado di trattenere diverse sostanze e microrganismi. La pastorizzazione è invece un processo di natura termica, lo stesso impiegato sul latte.
Questi processi sono pressoché imprescindibili nel caso di produzioni su larga scala dove le fasi di immagazzinamento e distribuzione portano via molto tempo e richiedono pertanto un prodotto molto stabile. Nel caso di piccoli birrifici la vendita avviene più facilmente a ridosso della produzione e questo consente di conseguenza di sfruttare la presenza dei lieviti anche in bottiglia (rifermentazione in bottiglia) per ottenere un prodotto più complesso dal punto di vista dei sapori e degli aromi; è infatti vero che la pastorizzazione può avere l’effetto negativo di appiattire un po’ certe note aromatiche del prodotto. Per queste ragioni nel caso di una birra artigianale diventa fondamentale stabilire e rispettare le corrette condizioni di conservazione onde evitare la comparsa di aromi e sapori sgradevoli che possono derivare da un eccesso di attività dei lieviti ancora attivi.
La birra artigianale è quindi tendenzialmente più complessa di una birra industriale che, spesso, puntando come fetta di mercato a palati meno ricercati, si orienta verso gusti più facilmente apprezzabili anche da un consumatore occasionale. Non si può tuttavia affermare che vi siano differenze a livello salutistico fra queste due tipologie di bevande alcoliche che, in quanto tali, dovrebbero essere consumate con parsimonia e compatibilmente con il mantenimento di un buon stile di vita. Da notate infatti come l’indice alcolico, il metodo impiegabile per valutare la salubrità del proprio consumo di bevande alcoliche, tenga conto della quantità di alcol complessiva consumata, ma non della sua origine. Non vi sono cioè bevande alcoliche di per sé preferibili rispetto ad altre.
Nota: a volte ci si riferisce alle birre non pastorizzate con il termine “birra cruda”, anche se sarebbe più corretta la locuzione “non pastorizzata” in quanto la produzione della birra, anche di quella non sottoposta al processo di pastorizzazione, prevede la cottura in caratteristiche caldaie in rame durante le fasi centrali del processo di produzione.
Proprietà benefiche della birra artigianale
La birra artigianale:
- contiene un’abbondante quantità di vitamine del gruppo B. In particolare si tratta della vitamina B12, che può determinare un corretto funzionamento del sistema nervoso. Fra le vitamine del gruppo B contenute nella birra artigianale, c’è anche la B6, che aiuta a ridurre il rischio di infarto. Questa vitamina agisce nel prevenire l’aumento di un agente chimico nel sangue. Si tratta dell’omocisteina, che è considerata una sostanza in grado di generare problemi cardiaci.
- Contiene antiossidanti, i polifenoli, in grado di contrastare la formazione di placche arteriosclerotiche.
- Contiene fibre solubili che si rivelano utili per la protezione per l’apparato intestinale.
- Contiene acido ferulico, un antiossidante, che può migliorare la salute della pelle proteggendola dai danni spesso determinati dall’esposizione al sole.
Molto meno significativa di quanto vogliano far credere articoli che circolano in Rete, l’importanza del contenuto di silicio contenuto nella birra artigianale. Se il silicio fosse così miracoloso, basterebbe assumere qualche grammo di sabbia al giorno, essendo la sabbia la maggior fonte di silicio in natura.

In Italia il fenomeno birra artigianale ha una data precisa, il 1996, quando videro la luce all’unisono sei piccoli birrifici
Cenni sulla nascita della birra artigianale
Anche in Italia il fenomeno della birra artigianale è in crescita e viene promosso dall’associazione di categoria Unionbirrai, la quale, assieme con la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), nel febbraio 2015 chiese di ottenere un riconoscimento per i birrifici artigianali attraverso la presentazione di un disegno legge che permettesse di distinguere in modo chiaro la differenza fra un piccolo birrificio e una produzione su scala industriale. Infatti, fino a pochi anni fa, la normativa di riferimento sulla birra risultava essere parecchio datata (legge 1354/1962 – Disciplina igienica della produzione e del commercio della birra) e non permetteva di discriminare cosa fosse la produzione artigianale in modo chiaro.
Le istanze avanzate da questi enti hanno permesso di ottenere una definizione di birra artigianale a livello normativo il 10 febbraio 2016, attraverso un emendamento alla legge-delega di semplificazione, razionalizzazione e competitività del settore agroalimentare. In questo testo (capo V – articolo 35) si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.
Occorre comunque sottolineare che l’obiettivo iniziale di questa richiesta di riconoscimento normativo fosse motivata da ragioni fortemente pratiche legate alla volontà di ottenere una riduzione delle accise che il birrificio deve versare, ottenendo una riduzione percentuale in funzione della sua produzione annuale, ma, tuttavia, questo aspetto non è stato implementato nella revisione della normativa e quindi di fatto in Italia il costo dell’accisa sulla birra è tuttora uniforme fra i vari stabilimenti.