Per la prima volta, la Giornata mondiale della fauna selvatica delle Nazioni Unite mette in evidenza le minacce alla vita marina. Il tema della giornata che si è svolta il 3 marzo, è “la vita sott’acqua: per le persone e il pianeta”. Il titolo è un cenno all’obiettivo 14 dello sviluppo sostenibile dell’ONU.
Durante la giornata sono stati evidenziate 15 grandi minacce, otto delle quali riguardano ogni mare del mondo. Sotto l’elenco, ma prima proviamo a riflettere sulle soluzioni.
Provate a scorrere l’elenco e vedrete che senza un controllo della popolazione mondiale ogni altra soluzione è semplicemente un rimandare il problema alle prossime generazioni. Dato uno dei sottoriportati problemi, vedrete che la banale soluzione è: basta essere di meno! Il controllo delle nascite (soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo), così osteggiato da politici poco lungimiranti, resta l’unica vera soluzione.
Anche ammesso che un problema venga risolto per il 30%, che speranze si hanno se la popolazione mondiale aumenta del 30%? Il concetto di sostenibilità è quanto di più ipocrita possa esistere, senza il controllo della popolazione. Appare anche molto ingenuo il tentativo di molti giovani di ergersi a paladini dell’ambiente in Paesi troppo avanzati e quindi potenzialmente predisposti a recepire certi messaggi. Anche ammesso che in Europa si risolva per esempio il problema “plastica”, come si può pensare di pesare qualcosa quando il resto del mondo che rappresenta il 90% della popolazione non ha la stessa sensibilità ambientale? I giovani che parlano di riciclo dovrebbero provare ad andare a tenere i loro sermoni per esempio in India, in Nigeria o nelle zone più povere del Brasile.
1 – Cambiamenti climatici
L’oceano assorbe l’80% della produzione umana di anidride carbonica.
2 – Plastica
Secondo Greenpeace 1,2 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare ogni anno.
3 – Pesca non sostenibile
Secondo il WWF, la fauna marina sarebbe diminuita del 30% a causa della “pesca non sostenibile”.
4 – Turismo
A molti politici non piacerà, ma lo sviluppo del turismo con l’antropizzazione delle coste ha ucciso buona parte delle spiagge di tutto il mondo.
5 – Navigazione
L’inquinamento da petrolio e sostanze chimiche gettato dolosamente o colposamente in mare a seguito di incidenti continua a produrre notevoli danni ambientali.
6 – Mancata protezione
Quasi il 6% degli oceani dovrebbe essere area protetta, ma la protezione è solo sulla carta perché il 90% delle aree protette è comunque aperto alla pesca e al turismo (fonte WWF).
7 – Estrazione di petrolio e di gas
Gli ambientalisti combattono da tempo la battaglia contro le piattaforme marine, ma sembra una guerra persa.
8 – Inquinamento lontano
Viene così definito quello prodotto lontano dai mari, ma che finisce in essi attraverso i fiumi. Il mare come grande pattumiera dell’entroterra.
Per approfondire: L’effetto serra – L’antropentropia – L’inquinamento ambientale