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Un pezzo d’Italia venduto a Facebook

14 maggio 2019 di Roberto Albanesi

italia venduta a facebook

Il fatto è ormai noto a tutti: Facebook ha chiuso 23 account con 2,4 milioni di follower vicini a Lega e M5S perché sarebbero dei dispensatori di fake news. La notizia segue le tante altre che vogliono Facebook come uno dei pericoli più subdoli della democrazia. Già nel 2018 l’Economist dedicò due copertine all’argomento Facebook-minaccia per la democrazia; il partito democratico americano continua ad accusare Facebook di aver fatto perdere le elezioni alla Clinton con l’ingerenza russa nel social media; Rupert Murdoch ha deriso Facebook per aver per anni propinato agli utenti le news attraverso un algoritmo “strutturalmente inaffidabile”. Sempre un anno fa, un esponente di alto profilo di Facebook, Samidh Chakrabarti, scriveva in un post che “la parte peggiore di Facebook consente di diffondere misinformazione e corrode la democrazia”.

Il vero problema non è capire se gli account chiusi fossero o no dispensatori di fake news, quanto il fatto che sia Facebook, unilateralmente, a decidere chi far parlare e chi far tacere, in modo molto sospetto a due settimane dalle elezioni europee. Non un giudice, non una legge emanata dalla politica, ma una società privata che ha fatto proventi con chi ora condanna per comodo.

L’altro punto critico è che Facebook è una società americana; negli USA vige il principio, decisamente moderno e democratico che non si possono punire le idee o le parole (libertà di parola e di stampa), ma che contano solo i fatti. Quindi Facebook avrebbe dovuto fare un esposto alla magistratura chiedendo di verificare se le informazioni contenute negli account avessero generato fatti perseguibili penalmente.

L’ultimo punto, comunque non da trascurare, è che in Rete ci sono migliaia di siti e account Facebook che dispensano potenziali fake news; che Facebook si sia arrogata il diritto di chiudere 23 account sul mare di “falsari” è veramente molto preoccupante.

Chi detiene l’Oscar delle fake news?

Certo, molti non saranno ancora convinti, ma allora basta chiedere loro chi è il più grande dispensatore di fake news oggi attivo in Italia. La risposta sbalordirà molti, ma, ragionando con un metro soggettivo, come ha fatto Facebook, l’oltre 20% di non credenti può sostenere che il più grande dispensatore di fake news è il papa che continua a propinarci Gesù, il paradiso o Medjugorje.

Chiudiamo pertanto tutti gli account a sfondo cattolico. Vi sembra logico?

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