Alla quarta edizione del Live Surgery Workshop in Chirurgia Bariatrica e Laparoscopica, promosso dal Policlinico Tor Vergata è stato diffuso un dato allarmante: in Italia sarebbero almeno 16 milioni le persone in sovrappeso e ben 6 milioni gli obesi, una persona su dieci. Solo 15.000 persone ricorrono a interventi chirurgici che sembrano l’unica soluzione attuale per risolvere il problema in modo efficace.
Anche ammesso che il dato sia sovrastimato, è sempre un dato preoccupante. Rimandando agli articoli di approfondimento per i danni causati dalle due condizioni, appare evidente come non ci sia nella popolazione e nei media una coscienza del problema che viene trattato con molta superficialità.
Per capirci, una notizia d’agenzia, ripresa da molti media, magnifica le proprietà del tè verde come toccasana per l’intestino e per una possibile lotta all’obesità.
La ricerca è stata condotta dall’università statale dell’Ohio (e pubblicata sul Journal of Nutritional Biochemistry): condotta sui topi, quelli che seguivano una dieta a base di tè verde al 2% hanno migliorato la loro salute intestinale (maggiore presenza di flora batterica benefica e minore permeabilità delle pareti). I poveri (nel senso che penso siano stati poi sacrificati per vedere i benefici intestinali) topi avrebbero guadagnato circa il 20% di peso in meno e avrebbero una minore resistenza all’insulina. Come è possibile che vengano ancora pubblicate, ma soprattutto riportate al grande pubblico, ricerche come questa?
Il topo è un animale molto diverso dall’uomo, sia come alimentazione sia come metabolismo. A volte è troppo facile ottenere risultati su animali che poi sull’uomo vengono puntualmente disattesi.
Un miglioramento del 20% (per quanto tempo? Non è che dopo mesi il corpo si assuefà al tè verde?) non sposta il problema: se un soggetto aumenta da 70 a 120 kg, bevendo tè verde aumenterebbe da 70 a 110 kg!
Gli stessi ricercatori ammettono che la dose somministrata deve essere nell’uomo pari a 10 tazze, cioè circa 1-1,5 litri di tè verde al giorno. Una tazza normale di tè verde contiene circa 50 mg di caffeina (più giovani sono le foglie del tè, più alta è la caffeina in esse contenuta; usare quello decaffeinato non è detto che, per la lavorazione, produca gli stessi “benefici”), quindi siamo attorno ai 500 mg al giorno, quando la dose massima (peraltro molte ricerche l’abbassano) di caffeina salutisticamente accettabile non supera i 300 mg. Ovviamente, nella ricerca nessun cenno agli effetti collaterali, tanto i topi sono stati sacrificati prima che si potessero manifestare quelli a medio-lungo termine.
Per approfondire: L’obesità – Il sovrappeso