Elezioni regionali 2019 in Sardegna (credit: stock.adobe.com)
Il crollo era forse annunciato, ma nessuno si aspettava un M5S sotto al 15%. In Sardegna vince Christian Solinas (centro-destra) che stacca nettamente Massimo Zedda (centro-sinistra) con il 47,8% dei voti contro il 32,9%. Il candidato del M5S Francesco Desogus è a poco più dell’11%.
Al Pd l’amara (anche la Repubblica stamattina incredibilmente non riporta in primo piano i dati delle elezioni sarde) consolazione di essere il primo partito con il 13,4%, seguito da Lega (11,4%), Partito sardo d’azione (9,9%), M5S (9,7%) e Forza Italia (8%).
Tralasciando confronti con politiche o con precedenti regionali (visto che il clima politico è drammaticamente cambiato negli ultimi tempi), la consultazione sarda evidenzia che l’elettorato del M5S non è stabile. Accanto ai veri sostenitori del movimento, una grande percentuale di elettori si è spostata verso i lidi precedenti. Visto che il successo della Lega deriva da un ridimensionamento di Forza Italia (cosa nota anche a livello nazionale), appare evidente che gli spostamenti sono stati dal M5S al centro-sinistra; del resto soggetti pentastellati come Fico nel centro-sinistra ci starebbero benissimo. Gli elettori ballerini (da centro-sinistra a M5S e da questo a centro-sinistra) sono quelli che probabilmente, un po’ ingenuamente, speravano che i mali dell’Italia si potessero risolvere in pochi mesi.
Il test per il cittadino moderno
Le elezioni sarde confermano la possibilità di un test di “modernità politica”. Il test è indipendente dalle idee politiche di chi lo fa, ma si basa semplicemente sul concetto che la politica prima che sull’ideologia deve basarsi sul buonsenso.
Considerate cosa avete votato 10 anni fa. A destra? A sinistra? Per chi non ha votato il test è superato se ha continuato a non votare (non ha fiducia nemmeno nelle nuove forze) o se è rimasto fedele al M5S, votato per la prima volta dopo anni.
Dieci anni fa avete votato a destra? Se oggi fra Berlusconi e Di Maio continuate a preferire Berlusconi, allora siete “vecchi”.
Dieci anni fa avete votato a sinistra? Se oggi fra Renzi (Martina o Zingaretti) e Salvini, continuate a preferite Renzi, allora siete “vecchi”.
Se non avete superato il test, non prendetevela, ma riflettete.
Per approfondire: Destrorso e sinistrorso