In un’intervista a un professore della facoltà di giurisprudenza di Harvard, Jonathan Zittrain, Mark Zuckerberg vuole costruire un’interfaccia cervello-computer in grado di leggere i pensieri e riportare affermazioni. Perché ciò sia possibile, gli utenti indosserebbero un dispositivo simile a una cuffia per doccia in grado di leggere la loro attività cerebrale
Nel prossimo futuro, questo sistema consentirebbe agli utenti di interagire con gli ambienti di realtà aumentata usando solo il loro cervello – senza tastiere, touchscreen o gesti delle mani.
Zuckerberg ha anche preso le distanze da eventuali implicazioni etiche che potrebbero derivare dal dispositivo, dicendo che gli utenti dovrebbero acconsentire al prodotto.
I grandi superricchi non finiscono di ingigantire la loro immagine con progetti futuribili che lasciano a bocca aperta tutti coloro che non conoscono gli attuali limiti della scienza (un po’ come nella medicina si spillano soldi per ricerche su malattie attualmente impossibili da guarire). Che il dispositivo di Zuckenberg possa captare le emozioni umane ci sta, ma che sappia leggere il pensiero è del tutto irrealistico; probabilmente se Zuckenberg fosse vissuto 150 anni fa avrebbe lanciato un progetto per andare sulla Luna.
Il meccanismo che verrebbe usato dal dispositivo sarebbe analogo a quello delle brave chiromanti: captare le emozioni del soggetto che sta di fronte e “leggere a grandi linee il pensiero”. Ovviamente in assenza di emozioni forti (il che nella giornata è la normalità) diventa impossibile fare ogni previsione.
Durante l’intervista Zuckerberg ha anche confuso il concetto di intelligenza artificiale con quello di visione artificiale. Per mostrare che il suo progetto non è inverosimile, ha citato il fatto che
ormai è possibile “scattare una foto di una lesione sulla pelle del paziente e rilevare immediatamente se si tratta di cancro della pelle con l’accuratezza dei migliori dermatologi e medici nel mondo”. La vera intelligenza artificiale è quella che sa prendere decisioni non basate sul calcolo. Quando l’applicazione consulta potenti database, fa migliaia di calcoli per confrontare se questo è uguale a quello ecc. sta solo sfruttando l’enorme progresso dei computer. E questo oggi è possibile.
Dirmi se decido vedere un film A piuttosto che un film B (titoli che il sistema non ha in memoria) è tutta un’altra storia…
Per approfondire: Cos’è l’intelligenza