Non si è mai del tutto pronti quando si parla di minacce dallo spazio e, quindi, la FEMA (Federal Emergency Management Agency; Agenzia Federale per la Gestione delle Emergenze), la NASA (l’Ente Spaziale Americano) e altre organizzazioni internazionali (fra cui l’Agenzia Spaziale Europea) hanno organizzato una simulazione di ciò che potrebbe accadere nel caso in cui si verificasse l’impatto di un asteroide o di un altro corpo celeste di grandi dimensioni con il nostro pianeta.
Un evento del genere non è in realtà molto probabile, ma nel caso in cui si verificasse, le conseguenze sarebbero niente meno che catastrofiche, come da tempo va ripetendo la NASA.
L’esercitazione ha avuto luogo alla “Conferenza annuale sulla difesa planetaria” (29 aprile al 3 maggio 2019), evento al quale partecipano scienziati provenienti da tutto il mondo.
Lo scenario immaginato è il seguente.
È il 26 marzo. Gli astronomi hanno scoperto un NEO (near-Earth object, ovvero un oggetto del Sistema Solare la cui orbita può intersecare quella della Terra) pericoloso per il nostro pianeta. Dopo aver seguito per mesi un asteroide che hanno chiamato PDC 2019, hanno stabilito che nel 2027 le probabilità di un suo impatto con la Terra saranno di una su 100, una possibilità tale da prendere in seria considerazione tale minaccia e quindi la conseguente adozione di misure di prevenzione del problema.
Il responsabile della difesa planetaria della NASA, Lindley Johnson, ha dichiarato che “Questo tipo di esercitazioni ci aiuteranno a sviluppare comunicazioni più efficaci tra gli esperti, le agenzie spaziali e i vari governi”.
L’esercitazione non prevede un programma definito per quanto concerne le azioni da intraprendere: il nodo centrale della questione, infatti, è arrivare a capire come i vari esperti, i ricercatori e i responsabili delle agenzie mondiali potrebbero reagire e rispondere a un’emergenza del genere e quali decisioni potrebbero prendere per mettere in sicurezza gli abitanti della Terra (per esempio, invio di navi spaziali con la missione di distruggere il NEO, se relativamente piccolo, o deviarne la rotta se troppo grande per essere distrutto).