Da ragazzo, quando ancora frequentavo gli oratori, non mi era particolarmente gradita la sicumera con cui mi si volevano vendere immagini del paradiso, del diavolo ecc. Piuttosto annoiato di quei discorsi, per “annichilire” il mio interlocutore gli ponevo un agghiacciante quesito: “io non sono nemmeno sicuro di esistere, prima di parlare di queste cose, tu come puoi affermare con assoluta certezza di esistere?”. Oggi so che tutti coloro che si arrabbiavano, sentendosi presi in giro, da quel quesito, erano persone decisamente superficiali o, per lo meno, molto ignoranti in fisica subatomica.
Infatti, secondo le attuali conoscenze fisiche, per ogni particella che esiste nel nostro universo, c’è un’antiparticella che è identica, ma ha la carica opposta. Se le due particelle si incontrano, si autodistruggono rilasciando energia. A questo punto, ecco il problema: se la materia e l’antimateria fossero entrambe prodotte in egual misura dal Big Bang, perché c’è così tanta materia intorno a noi oggi e così poca antimateria?
Per esempio, l’antimateria si trova naturalmente nei processi radioattivi (per esempio nel decadimento del potassio-40); il ricercatore del CERN Marco Gersabeck scrive che questo ci fa sapere che in media “la banana (ricca di potassio) che stiamo mangiando emette un positrone (l’elettrone con carica positiva) ogni 75 minuti”. Tuttavia, tutti sanno che nell’universo c’è “più materia che antimateria”.
Un recente esperimento del CERN cerca di mettere ordine e dare risposte, dimostrando che particelle come i mesoni, che consistono in un quark e un anti-quark, possono trasformarsi spontaneamente in anti-mesoni e viceversa, ma questo processo avviene più in una direzione che nell’altra. Gli anti-quark hanno maggiori probabilità di trasformarsi in quark che i quark di trasformarsi in anti-quark (violazione CP). Nel corso del tempo, questo significa che più materia si accumula nell’universo.
Con buona pace di chi non ama il calcolo delle probabilità e la statistica, l’esperimento mostra che la natura è reale a causa di fenomeni probabilistici e non deterministici: insomma, più che la certezza e la logica, dobbiamo trovare sempre la strada più probabile!
Per approfondire: Particelle elementari – L’illusione della certezza