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Manifesto dell’Ambiente: Italia fanalino di coda in Europa

20 marzo 2019 di Roberto Albanesi

Chi leggerà questo articolo probabilmente rimarrà deluso perché racconta solo una mezza verità. Non esiste nessun Manifesto dell’Ambiente, ma un’analisi della situazione attuale mostra che in Italia l’ambientalismo è solo una moda di comodo.

L’Italia e il blocco dell’Est sono i Paesi dove i Verdi non hanno mai sfondato. Complici personaggi di scarsa caratura politica, divisioni interne, battaglie che nulla c’entravano con l’ambiente e che allontanavano altri ambientalisti.

Con il nuovo governo si sperava che qualcosa cambiasse. Questo sito ha sempre sostenuto il cambiamento politico avvenuto in Italia perché finalmente il buon senso prevale sull’ideologia e il confronto fra idee diverse che devono comunque rispettare un contratto, se vogliono continuare a governare, evita derive da una parte o dall’altra: questo concetto non è stato capito dai più faziosi che continuano a bollare le divergenze fra le due forze al governo come “il male dell’Italia”, senza capire che quando va al potere una forza sola (di destra o di sinistra) di fatto la democrazia è a rischio perché quella forza è l’unica che, proprio in base ai principi della democrazia maggioritaria, può forgiare il Paese a suo piacimento. Si può contestare il reddito di cittadinanza dei Cinquestelle (che è in realtà un reddito di povertà e che con il reddito universale dato a tutti i cittadini nulla ha a che fare), si può contestare la concezione della famiglia della Lega (dove la donna deve sfornare figli per non far diminuire le nascite e addirittura, per alcuni esponenti, dovrebbe tornare a essere l’angelo del focolare), ma è invero patetico il tentativo con cui le opposizioni bollano praticamente tutto, spesso alterando la realtà o dando per certe e attuali loro previsioni future.

Tornando all’ambiente, spieghiamo subito perché l’Italia è il fanalino d’Europa di un ipotetico Manifesto dell’Ambiente: tutte, ma dico proprio tutte, le forze politiche concorrono allo scempio ambientale.

Certo, presidente Mattarella compreso, tutti si schierano contro i cambiamenti climatici, vogliono salvare gli oceani come una volta si voleva salvare l’Amazzonia di cui ora nessuno parla più. Il meccanismo è chiaro: se il pericolo è lontano, si possono fare i propri comodi vicino a casa.

Il consumo di suolo in Italia è devastante, ha provocato e continuerà a provocare sia dissesto idrogeologico sia corruzione (per i milioni del business dei cantieri) e il governo che fa? Sblocca i cantieri! L’immagine di Conte davanti a un paesaggio incontaminato mentre promette che l’autostrada Asti-Cuneo che si era fermata lì sarà ben presto completata è qualcosa che dovrebbe indignare ogni ambientalista. Invece nulla. Anzi, plauso: ben presto ci sarà un’altra strada francamente inutile, che poi richiamerà case e costruzioni, servizi, altre strade e via fino a un degrado del territorio che fra 50 anni non sarà più lo stesso. Che senso ha preoccuparsi del fatto che fra 50 anni la plastica invaderà l’oceano quando poi a casa nostra il fattore antropentropico diventerà insostenibile. Tale fattore misura la penetrazione dell’uomo nel territorio: ci sono comuni (come Orio al Serio) dove tutto è antropizzato. Bella forza, lì c’è un aeroporto. Bene, se plaudete allo sblocca-cantieri, fatevi questo test: supponiamo che per il bene del Paese sia necessario costruire una aeroporto che porterà migliaia di posti di lavoro, genererà flussi per centinaia di milioni di euro ecc., proprio a 100 m da casa vostra, diversi chilometri quadrati di piste necessari all’economia dell’Italia; sarete ricompensati con almeno 20.000 euro per tutti i lavori di insonorizzazione della vostra casa, all’interno della quale potrete sentire lo stesso silenzio che si avverte in cima all’Everest. Sareste d’accordo? Se sì, la vostra coscienza ambientale è nulla, ma non preoccupatevi, siete in buona compagnia con il governo (il M5S è contro la TAV, originariamente bocciata per il danno ambientale, ma sblocca i cantieri, quindi conta solo il denaro; la Lega abbatte case abusive, ma promuove i cantieri e pensa a un condono edilizio; le opposizioni sono in gran parte a favore della TAV e mai si opporrebbero per motivi ambientali al procedere dei nuovi lavori, persino il generale Costa, da militare si è trasformato in un agnellino che cerca di fermare le piattaforme, ma è inerme di fronte al consumo di suolo).

Che senso ha preoccuparsi che il petrolio e la plastica ci sommergeranno, quando, se non lo fanno loro, ci soffocheranno il cemento e l’asfalto?

La distruzione dell’ambiente ha comunque un fattore positivo, avendo chiari risvolti scientifici perché dimostra che Darwin aveva torto, nessuna evoluzione: l’uomo era ed è rimasto un essere stupido. Non conta andare sulla Luna, scoprire nuove particelle o creare auto che si guidano da sé se poi si distrugge la propria casa.

Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po’ più ammalato, ruberà tale esplosivo e s’arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un’esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie. (La coscienza di Zeno, Italo Svevo)

 

Per approfondire: Il consumo di suolo – Perché non servono altre strade

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