È stato recentemente reso noto un curioso caso scientifico che riguarda un’esotica specie di uccello, il rallo dell’atollo di Aldabria. Parrebbe che tale specie di volatile, tuttora presente sull’isola, si fosse però inizialmente estinta diverse decine di migliaia di anni fa, per poi ricomparire in epoca più recente, evolvendo nuovamente nello stesso modo a partire dallo stesso capostipite della prima linea evolutiva. Ma è possibile?
Andando con ordine, occorre innanzitutto presentare il protagonista, ovvero una specie di uccello chiamato Rallo di Cuvier (Dryolimnas cuvieri), diffuso nel Madagascar e nelle piccole isole vicine, di cui esistono attualmente due sole sottospecie. Una di queste sottospecie, esclusiva dell’atollo di Aldabra, deriva dalla prima e se ne differenzia in quanto a seguito della colonizzazione dell’atollo ha perso nel tempo l’utilizzo del volo e rappresenta l’unica specie di Uccelli non volanti presenti nel territorio dell’oceano Indiano.
Stando a quanto dichiarato in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Zoological Journal of the Linnean Society e condotto in cooperazione fra l’università di Portsmouth e il Natural History Museum di Londra, esistono prove che una sottospecie di rallo incapace di volare si sarebbe estinto circa un centinaio di migliaia di anni fa (nel Pleistocene superiore) a causa di un innalzamento del livello del mare che sommerse completamente l’atollo. Il rallo di Aldabria, non potendo migrare via, si è quindi estinto nell’inondazione insieme a numerose altre specie animali, fra cui numerosi rettili, di cui sono reperibili i fossili grazie ai quali è stato possibile riscostruire l’evento.
Altri fossili più recenti mostrano però che in seguito l’atollo sarebbe riemerso grazie a un abbassamento dei livelli del mare ed è stato ricolonizzato velocemente da specie provenienti dalle regioni vicine, in particolare dal Madagascar e dagli arcipelaghi limitrofi. Fra i fossili più recenti, che risalgono al periodo successivo all’inondazione, è stata rinvenuta nuovamente la presenza di una specie di rallo divenuto incapace al volo potenzialmente analoga a quella presente prima della sommersione di Aldabra.
Per il confronto, alcune ossa (fra cui degli omeri e un metatarso) sono state recuperate e inviate per le analisi al Natural History Museum di Londra, nel quale erano già presenti gli scheletri delle due sottospecie di rallo e di una terza a oggi estinta. Dal confronto è stato possibile determinare che sicuramente esisteva una sottospecie di rallo non volante prima dell’inondazione, ma anche che le strutture ossee relative ai ralli presenti nel periodo successivo erano compatibili con una riduzione della possibilità di volare. Questi elementi, uniti al fatto che attualmente l’isola è popolata da ralli che non volano, attestano la presenza del rallo aldabranus sia prima che dopo l’inondazione e di un suo graduale adattamento a seguito della stessa a partire dallo stesso capostipite.
È stata quindi confermata l’ipotesi, afferma Julian Hume, autore principale dello studio, che l’isola sia stata ripopolata dalle stesse specie di rallo volante ancora diffuso in altre zone limitrofe, che poi, trovandosi nelle medesime condizioni ambientali che avevano orientato inizialmente la sua evoluzione alla perdita del volo (in particolar modo l’assenza di predatori), abbia seguito gli stessi binari evolutivi in maniera indipendente in entrambe le occasioni, di fatto “rigenerando” la sottospecie aldabranus. Tale fenomeno evolutivo prende il nome di evoluzione iterativa, ovvero ripetuta. Stando a quanto dichiarato da David Martill, co-autore dello studio, è la prima volta che un simile evento viene dimostrato negli Uccelli (mentre era già stato osservato in Mammiferi e Rettili).