La Royal Academy of Medicine del Belgio (che funge da agenzia di consulenza per le istituzioni governative del Paese) ha raccomandato che bambini, ragazzi, donne incinte e madri che allattano non seguano una dieta vegana.
Si stima che il 3% dei bambini belgi segua questo tipo di vegetarismo che esclude carne, uova, latticini e tutti gli altri ingredienti di origine animale. Secondo l’Accademia, il programma alimentare è “restrittivo”, crea carenze nutrizionali “inevitabili” e, se non adeguatamente monitorato, potrebbe portare a carenze e sviluppo stentato.
Il parere medico è stato richiesto da un rappresentante di un’organizzazione nazionale per i diritti umani, per fissare indicazioni per pediatri e altri operatori sanitari.
Un potenziale problema di salute causato da una dieta vegana è la mancanza di proteine sufficienti e acidi grassi essenziali per il cervello in via di sviluppo.
Le vitamine (in particolare la D e la B12), calcio o persino oligoelementi e nutrienti essenziali per un corretto sviluppo sono “assenti da questa dieta”.
Isabelle Thiebaut, coautrice del parere e presidente di un’organizzazione europea per dietologi, ha affermato che è importante spiegare ai genitori la “perdita di peso e i ritardi psicomotori, la denutrizione, l’anemia” e altre possibili carenze nutrizionali causate da una dieta vegana per bambini. Se i genitori non seguono la nuova raccomandazione, i bambini che continuano a seguire una dieta vegana dovrebbero ricevere integratori, follow-up medico e essere sottoposti a regolari esami del sangue.
Non tutti sono d’accordo con la dichiarazione dell’Accademia, soprattutto in Paesi come la Gran Bretagna dove i vegani (quelli a medio-lungo periodo, non quelli che seguono il modello alimentare per poi lasciarlo perché incapaci di sostenerlo) sono 600.000, circa l’1,2% della popolazione nel 2018.