Gli ftalati sono sostanze chimiche che si trovano nella plastica e nelle vernici, ma anche in prodotti cosmetici molto usati dalle donne.
La ricerca della University of Massachusetts ha coinvolto 160.000 donne in menopausa che sono state monitorate all’inizio dello studio. Nei tre anni dello studio a 419 donne è stato diagnosticato un cancro al seno; confrontando le loro urine con quelle di 838 donne sane (un numero doppio dell’insieme che ha contratto il tumore) non è stata trovata nessuna associazione fra l’esposizione a 11 tipi di ftalati e il cancro.
Nonostante una certa cautela (del resto, non essendo ancora del tutto conosciuti i meccanismi del cancro non si può escludere che una sostanza X sia cancerogena per un insieme molto ristretto di soggetti, geneticamente o ambientalmente predisposti), la ricerca è interessante proprio perché è al negativo.
Ricordando che la ricerca non è scienza (ma è un punto di partenza), quando ci troviamo di fronte a ricerche positive (X è correlato a Y) è sempre necessario studiare ulteriormente la materia perché:
- non è detto che la correlazione si trasformi in un nesso causale
- il campione sia praticamente molto attendibile, cosa che spesso non lo è sia per la numerosità dello stesso, per i criteri di scelta, per le caratteristiche dei soggetti coinvolti ecc.
Quando, come nel caso degli ftalati la ricerca è al negativo o c’è stato dolo da parte dei ricercatori che volevano arrivare a un certo risultato (cosa poco probabile) oppure non c’è realmente differenza fra l’insieme indagato e l’insieme di controllo.
Per approfondire: Gli ftalati – La ricerca scientifica.