Tom Kerridge è uno chef inglese che in tre anni ha perso 70 kg e non ha potuto fare a meno che vendere la sua “ricetta” a tutto il mondo, ricetta che definire ottimistica è… ottimistico.
La dieta si basa su ingredienti che favoriscono il rilascio dell’ormone della felicità, la dopamina. Già la locuzione “ormone della felicità” è più giornalistica che scientifica perché, se così fosse, gli antidepressivi non servirebbero più (e a volte nemmeno loro funzionano). Certo, la dopamina è coinvolta nelle attività di gratificazione del cervello, ma, come spesso accade, la catena biologica è molto complessa (per esempio, ricercatori del National Institute of Diabetes, Digestive and Kidney Diseases, nel Maryland, hanno mostrato che negli animali obesi, determinati neuroni coinvolti nel controllo del movimento sono solo minimamente sensibili alla dopamina: non basta fornire un ormone, il corpo deve anche saperlo utilizzare).
La confusione sulla dieta della dopamina è un po’ la regola perché esistono diverse versioni; tali alimenti coinvolti sarebbero:
- prodotti lattiero-caseari (latte, yogurt, formaggio)
- carni non lavorate (dal manzo alle carni bianche)
- pesce ricco di omega 3
- uova
- frutta (fresca e secca)
- verdure
- cioccolato fondente.
Da evitare, zucchero lavorato e alcol e caffeina.
Nelle varie versioni seguono poi consigli su come mangiare durante la giornata, con una certa attenzione ai cibi proteici che sono più sazianti.
In sostanza, indicazioni che possono essere compatibili con un’alimentazione decente, ma che non faranno dimagrire nessuno, al massimo possono servire a vendere un libro perché manca un dato che è fondamentale nei modelli alimentari seri: le quantità.
Come avranno notato i più bravi, nell’elenco mancano i carboidrati come pasta, riso, dolci ecc. La limitazione delle quantità avviene con la cosiddetta sazietà per assenza. Ovvio che chi è in sovrappeso perché si abbuffa di pasta e torte varie e odia per esempio frutta e verdura troverà ben poche gratificazioni dal nuovo menu, mangerà di meno e dimagrirà. Bastano però eccezioni alimentari qua e là per vanificare gli sforzi fatti.
Per approfondire: La sazietà per assenza – L’eccezione alimentare.