Dopo che già la città di San Francisco, il giugno scorso, ha messo al bando la produzione, la vendita e il consumo della sigaretta elettronica, sorgono nuove prove a sostegno della nocività di tale prodotto dall’università del Kansas (stato nel quale, peraltro, dal 2018 in una ventina di città è proibita la vendita e l’utilizzo di sigarette elettroniche per i ragazzi al di sotto dei 21 anni).
La ricerca in questione è stata pubblicata a giugno sulla rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine e sembrerebbe ridimensionare ulteriormente la percezione, probabilmente auto-assolutoria, ma non suffragata dai dati derivanti dalla ricerca, che la sigaretta elettronica non danneggi la salute.
La ricerca in questione per esempio ha riscontrato che l’esposizione all’aerosol (vape) della sigaretta elettronica su cellule dell’epitelio bronchiale (derivanti dai polmoni di 31 giovani adulti non fumatori deceduti e donatori di organi, ma inadatti a trapianto) isolate mostrano comunque una riduzione della loro funzione di rimuovere muco e catarro dalla loro superficie attraverso specifiche ciglia. Risultati che sono stati confermati anche da esperimenti in vivo su alcuni esemplari di pecore (che vengono usate come modello per la funzionalità respiratoria). Danni che potrebbero derivare dall’interazione della nicotina di per sé con alcuni specifici recettori cellulari. Questa funzione è particolarmente importante in quanto è connessa con disturbi quali bronchite cronica e broncopneumopatia cronica ostruttiva.
La sigaretta elettronica, viene indicato nella parte introduttiva della ricerca, è infatti stata considerata inizialmente uno strumento utile al tentativo di smettere di fumare, consentendo di assumere comunque nicotina, ma in una modalità meno aggressiva rispetto alla classica sigaretta. Purtroppo, tuttavia, si è velocemente fatta strada l’idea, anche attraverso dichiarazioni inappropriate dei produttori e dei venditori, che in generale tale prodotto fosse sicuro. Questo fatto e la disponibilità di innumerevoli aromi molto palatabili e gradevoli è risultato in un aumento dell’utilizzo di sigarette elettroniche fra i giovani e gli adolescenti, i quali, anche al netto dei risultati della ricerca in questione, rischiano di rimanere legati al gesto del fumo e a sviluppare dipendenza da nicotina.
A sottolineare il concetto è il ricercatore Matthias Salathe, che avrebbe così commentato i risultati dello studio “l’utilizzo della sigaretta elettronica è semplicemente considerato innocuo, nonostante non vi siano dati a supporto di questa convinzione. In realtà, sono sempre più dati che suffragano proprio il contrario”.