Quando si batte un record si è spesso felici, ma in questo caso c’è poco da stare allegri. Secondo quanto riportato dalla Scripps Institution of Oceanography, la concentrazione media di CO2 nell’atmosfera registrata dall’osservatorio Mauna Loa (Hawaii) ha raggiunto il picco di 414,8 ppm (parti per milione); il picco stagionale più alto da quando, 61 anni fa, sono iniziate queste osservazioni.
Secondo gli scienziati questo livello è il più alto mai raggiunto negli ultimi 3 milioni di anni; infatti, anche durante l’epoca del Pliocene, quando la temperatura globale era di circa 2-3 °C più elevata di quella attuale, i livelli di CO2 erano presumibilmente inferiori (per la cronaca; i picchi mensili sono considerati importanti indicatori climatici).
Il superamento delle 400 ppm era stato registrato pochi anni fa, mentre quello delle 410 ppm era arrivato nel 2017. Il fatto che i livelli di anidride carbonica siano aumentati di quasi 3,5 ppm in un solo anno dimostra che ci stiamo dirigendo nella direzione opposta rispetto a ciò che gli studiosi del clima hanno dimostrato sia necessario per evitare le peggiori conseguenze del riscaldamento globale.
Questa elevatissima presenza di anidride carbonica nell’atmosfera è presumibilmente attribuibile all’utilizzo dei combustibili fossili combinato all’incessante abbattimento delle foreste. Nei prossimi anni i meteorologi prevedono, se la tendenza non si inverte, ondate di calore sempre più importanti con tutte le dannose conseguenze del caso, sia in termini ambientali sia in termini di salute pubblica.
Vedi anche: