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Fegato

Il fegato è un organo situato nell’angolo superiore destro della cavità addominale in un regione nota come ipocondrio destro. La stabilità della sua posizione è garantita sia dai vasi a esso connessi sia dalla pressione addominale interna.

Il fegato è la ghiandola più voluminosa del corpo umano, ha forma vagamente triangolare e pesa mediamente 1.500 grammi nei soggetti maschi e 1.400 g nei soggetti di sesso femminile (tali dati sono riferiti al soggetto cadavere; nell’essere vivente a tali dati va sommato il peso del sangue che circola nell’organo, peso che può variare dai 400 agli 800 g circa).

Il fegato sano ha un colorito rosso-brunastro ed è piuttosto consistente al tatto.

Da un punto di vista anatomico sono state diverse le proposte di suddivisione dell’organo; attualmente lo studio del fegato viene effettuato in base a criteri di tipo vascolare secondo la proposta di un noto chirurgo e anatomista francese, Claude Couinaud (1922-2008). In base ai criteri proposti da Couinaud si distinguono quattro settori e sei fessure; i settori vengono poi suddivisi ulteriormente in segmenti.

I quattro settori del fegato sono i seguenti:

  • settore laterale destro
  • settore mediale destro
  • settore mediale sinistro
  • settore laterale sinistro.

Come detto, i quattro settori del fegato ulteriormente suddivisi in 9 segmenti numerati con in numeri romani.

Le sei fessure sono invece

  • fessura portale principale
  • fessura portale sinistra
  • fessura portale destra
  • fessura ombelicale
  • fessura venosa
  • fessura di Gans.

Da un punto di vista cellulare, nel fegato sono riscontrabili quattro tipologie cellulari:

  • epatociti
  • cellule stellate (anche cellule di Ito)
  • cellule endoteliali sinusoidali
  • cellule di Kupfer.

Le cellule più numerose del fegato sono gli epatociti (80% del volume e 60% del numero totale).

Le funzioni

fegatoLe funzioni del fegato sono numerose e importantissime.

Produce e secerne la bile, un liquido di colore giallo-verde che viene riversato nel duodeno dove partecipa ai processi digestivi.

Il fegato ha poi un ruolo fondamentale nel metabolismo dei carboidrati; a tale proposito possiamo ricordare processi quale la gluconeogenesi (ovvero la sintesi di glucosio a partire da fonti non glicidiche), la glicogenolisi (degradazione di molecole di glicogeno fino ad ottenere la formazione di glucosio), la glicogenosintesi (conversione del glucosio in glicogeno) e il metabolismo proteico.

Altri ruoli importanti sono quelli del metabolismo proteico e in quello dei lipidi (sintesi di colesterolo e trigliceridi).

Il fegato è deputato alla produzione dei fattori di coagulazione I, II, V, VII, IX, X, XI; produce inoltre la proteina C, la proteina S, l’epcidina e l’antitrombina.

Interviene inoltre nella demolizione di numerose sostanze tossiche e in quella di moltissimi farmaci.

Il fegato converte l’ammoniaca in urea e funge da deposito di diverse sostanze, ivi compresi glucosio (sotto forma di glicogeno), ferro, rame e vitamina B12.

Fino al terzo mese di vita fetale svolge il compito di produzione eritrocitaria; funzione che in seguito verrà assolta dal midollo osseo.

Da quanto sopra riportato si comprende quanto sia importante avere un fegato sano ed efficiente.

Le patologie

Le patologie del fegato, o patologie epatiche (molto spesso in medicina la terminologia relativa al fegato utilizza l’aggettivo epatico oppure il prefisso epato; tale utilizzo deriva nome greco dell’organo in questione, hepatos) sono numerose; è ovviamente impossibile prenderle tutte in considerazione; nel nostro sito è però possibile trovare una dettagliata descrizione di molte di esse. Di seguito una breve carrellata.

Calcolosi biliare – Patologia causata dalla presenza di calcoli all’interno della colecisti o del coledoco; i calcoli biliari sono spesso impropriamente denominati calcoli al fegato. Per approfondimenti si consulti l’articolo Calcoli biliari (calcolosi biliare).

Cirrosi epatica – Grave patologia a carattere cronico caratterizzata da un andamento lento e progressivo. Per approfondimenti si consulti l’articolo Cirrosi epatica. Per i suggerimenti dietetici si consulti invece l’articolo La dieta per la cirrosi epatica.

Colangite sclerosante – Patologia a eziologia sconosciuta caratterizzata da un processo infiammatorio a carico dei dotti biliari che finiscono per ridursi di calibro. Per approfondimenti si consulti l’articolo Colangite.

Emocromatosi – Patologia caratterizzata da un abnorme e progressivo deposito di ferro in vari tessuti dell’organismo, fra i quali il fegato. Per approfondimenti si consulti l’articolo Emocromatosi.

Epatite – Patologia infiammatoria del fegato causata da un agente virale. Per approfondimenti si consultino gli articoli Epatite, Epatite A, Epatite B ed Epatite C. Per i suggerimenti dietetici si consulti invece l’articolo La dieta per l’epatite.

Insufficienza epatica – Sindrome clinica di tipo acuto o cronico. Per approfondimenti si consultino gli articoli Insufficienza epatica acuta e Insufficienza epatica cronica.

Morbo di Wilson – Rara patologia caratterizzata da eccessiva deposizione di rame in alcuni tessuti, con conseguente cirrosi epatica e degenerazione dei gangli basali dell’encefalo. Per approfondimenti si consulti l’articolo Morbo di Wilson.

Sindrome di Gilbert – Patologia benigna del fegato caratterizzata da iperbilirubinemia e dovuta a un disordine ereditario del metabolismo della bilirubina.

Steatosi epatica – Condizione caratterizzata dalla presenza di grasso a livello del fegato in quantità superiori al 5% del peso di questo organo. Per approfondimenti si consulti l’articolo Steatosi epatica. Per i suggerimenti dietetici si consulti invece Dieta per la steatosi epatica.

Tumore del fegato – Processo neoplastico che può presentarsi sotto forme molto diverse fra loro. Per approfondimenti si consulti l’articolo specifico (Tumore del fegato).

Le strategie per la salvaguardia del fegato

esamiTroppa poca attenzione è dedicata alla cura del fegato. Il motivo è semplice: un fegato malmesso è spesso compatibile con una vita apparentemente normale. La miglior strategia per salvaguardare il nostro fegato è la seguente:

  1. Eseguire periodicamente gli esami di controllo (astenersi dall’uso di farmaci; molte sostanze possano alterare gli esami):
    • azotemia (uremia)
    • fibrinogeno
    • fosfatasi alcalina
    • bilirubina totale e frazionata
    • transaminasi (GOT e GPT)
    • trigliceridi
    • gamma-GT
    • marker per l’epatite
  2. Eventuali scostamenti dai valori di riferimento possono essere valutati dal proprio medico curante per la ricerca di patologie particolari. Non ci si deve comunque preoccupare per spostamenti minimi al di fuori dell’intervallo di normalità.
  3. Valori alterati delle transaminasi o dell’uremia (azotemia) non sempre devono preoccupare, ma sono comunque un segno evidente di un lavoro epatico non indifferente.
  4. Valori oltre 20 di gamma-GT dovrebbero indurre a eliminare gli alcolici dalla propria dieta. Spesso i valori di normalità sono fino a 28 UI/l per l’uomo e fino a 18 UI/l per la donna. In realtà chi non sovraccarica il proprio fegato con l’alcol ha valori inferiori a 20. I cosiddetti valori di normalità sono medie sulla popolazione (ecco perché il valore nell’uomo è più alto, senza che esistano indicazioni fisiologiche a giustificazione), includendo ovviamente anche bevitori moderati in apparente stato di salute.
  5. I casi più comuni sono quelli che riguardano individui con una steatosi epatica più o meno pronunciata (fegato grasso):

    modesto rialzo delle transaminasi

    trigliceridi sopra il livello di normalità o comunque sopra i 150 mg/dl

    gamma-GT elevate (se il soggetto è un bevitore)

    aumento della bilirubina diretta e/o totale.

Come aiutare il fegato?

Nel caso 3 se gli aumenti di transaminasi o uremia non sono patologici (per esempio negli sportivi) usare un protettore epatico.

Nel caso 5:

a) limitate i grassi.

b) Impostate un regime ipocalorico che vi porti a un peso corretto. Per conoscere il vostro peso ottimale leggete l’articolo. Non illudetevi che 5 o 10 kg di pancetta possano comunque condurvi alla piena salute.

c) Evitate il consumo di alcolici.

d) Se già non fate attività sportiva, iniziate a fare un minimo di esercizio fisico. Sottoponetevi a una visita medica che accerti l’idoneità e poi iniziate per esempio dal programma che proponiamo. Non abbiate fretta, né usate soluzioni masochistiche (tipo correre troppo coperti per sudare o fare allenamenti massacranti): fate sport per la salute non per andare alle Olimpiadi.

e) Utilizzate un epatoprotettore.

f) Assumete farmaci solo sotto controllo medico e solo dopo aver provato i punti a-e. Purtroppo, come per il colesterolo, troppe persone assumono farmaci per la pigrizia di non fare sport o perché non vogliono mettersi a dieta. Il fatto è che nel 90% dei casi un fegato malmesso è la spia di uno stile di vita sbagliato e uno stile di vita sbagliato ha anche altre conseguenze. Curare il fegato con i farmaci lascia aperti tutti gli altri problemi che sono pronti a scoppiare nei prossimi anni.

Altri utili suggerimenti sono reperibili nel nostro articolo Dieta per la depurazione del fegato.

Fegato e corsa

Come abbiamo visto nel paragrafo relativo alle sue funzioni, nell’organo epatico avvengono molte reazioni metaboliche. In condizioni normali nel fegato si trovano circa 100 g di glicogeno (il 3-7% del volume dell’organo), essenziale per il supporto energetico dell’atleta.

A prescindere dalla conoscenza della fisiologia epatica, è fondamentale conoscere lo stato di efficienza del proprio fegato, soprattutto in atleti che hanno superato i 40 anni di età. A tale proposito si consiglia di consultare il nostro articolo specifico.

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