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Strappo muscolare

Lo strappo muscolare è una grave lesione in cui si ha una percentuale significativa di rottura delle fibre del muscolo.

Si tratta di una lesione muscolare che è particolarmente frequente in chi pratica attività sportiva; raramente ne sono coinvolti bambini o persone anziane.

Prima di entrare nel vivo della questione è opportuna una breve premessa sulla corretta definizione di “strappo muscolare”; c’è infatti una certa confusione attorno alla classificazione delle numerose tipologie di lesioni muscolari e non tutti gli autori concordano sulle varie definizioni. Uno degli scopi di questo articolo è appunto quello di cercare di fare chiarezza sulla terminologia che ruota attorno alle lesioni muscolari.

Definendo 4 livelli, sembra ragionevole classificare le lesioni dei muscoli nel modo seguente:

  • livello 0: contrattura muscolare
  • livello 1: stiramento muscolare (anche elongazione muscolare)
  • livello 2: distrazione muscolare
  • livello 3: strappo muscolare.

Molti considerano lo strappo muscolare come sinonimo di distrazione muscolare; in realtà, nella distrazione non si ha mai la rottura delle fibre di tutto il muscolo. Sembra pertanto più corretto riferirsi alla distrazione muscolare quando la percentuale di rottura delle fibre è inferiore al 50%. Lo strappo muscolare è quindi un infortunio decisamente più grave di una contrattura, di uno stiramento o di una distrazione.

Altri autori, invece, considerano le varie lesioni in cui si ha una rottura di fibre come strappi muscolari e utilizzano pertanto questa suddivisione:

  • strappo muscolare di grado I (lesione lieve, fibre danneggiate <5%)
  • strappo muscolare di grado II (lesione grave, fibre danneggiate <75%)
  • strappo muscolare di grado III (lesione gravissima, fibre danneggiate >75%).

Riferendosi a questa classificazione, le lesioni più frequenti sono quelle di I grado (58% circa); seguono quelle di II (39% circa) e quelle di III (3% circa).

Le cause dello strappo muscolare

strappo muscolareLo strappo muscolare è generalmente dovuto a un’eccessiva sollecitazione muscolare (scatti improvvisi, contrazioni repentine ecc.); si tratta di un tipo di lesione molto frequente in ambito sportivo e colpisce in particolar modo coloro che praticano discipline nelle quali si effettuano sforzi muscolari di tipo esplosivo (come per esempio coloro che praticano il calcio, il rugby e il baseball nonché gli atleti che si cimentano in gare di sprint, di salto o di sollevamento pesi).

Generalmente lo strappo muscolare colpisce quegli atleti che non sono ben allenati o che non si sono adeguatamente riscaldati prima di iniziare l’attività fisica (o che addirittura non si sono riscaldati affatto); ricordiamo a questo proposito che, a prescindere dal tipo di sport praticato, un corretto riscaldamento è la forma più efficace di prevenzione degli infortuni, ivi compreso lo strappo muscolare; rimandiamo per approfondimenti su questo tema a due nostri articoli fondamentali: Riscaldamento scientifico e Fisiologia del riscaldamento; molti suggeriscono anche lo stretching, ma su questo punto non c’è una visione del tutto unanime; qui ci limitiamo a ricordare che, dai risultati di varie ricerche emerge che il riscaldamento previene gli infortuni molto più dello stretching.

Altri fattori che predispongono allo strappo muscolare sono la bassa temperatura, l’umidità e un eccessivo affaticamento.

La zona colpita

Uno strappo muscolare può colpire una qualsiasi sede muscolare, ma alcuni muscoli sono molto più colpiti di altri (difficilmente sono coinvolti i muscoli addominali, dorsali e lombari, muscolo trapezio dell’avambraccio, della mano o del gluteo).

Nelle persone che praticano attività sportiva, le zone più frequentemente interessate dagli strappi muscolari sono la coscia (muscoli adduttori, muscoli flessori e quadricipite) e la gamba (muscolo tricipite surale).

Segni e sintomi di strappo muscolare

Il primo sintomo avvertito da un soggetto colpito da strappo muscolare è un acuto dolore a livello della zona colpita. Ovviamente il dolore è diversamente intenso a seconda della gravità dell’infortunio, ovvero della più o meno alta percentuale di fibre coinvolte nella rottura. Se la lesione è particolarmente seria, l’infortunato può addirittura trovarsi nell’impossibilità di muovere la parte colpita.

Alla palpazione il muscolo appare duro e contratto; la comparsa di ecchimosi è frequente; i muscoli infatti sono irrorati da moltissimi capillari che, in caso di strappo muscolare, sono sottoposti a lesione. Quanto più lo strappo muscolare è grave, tanto più sarà evidente l’ematoma.

Nella stragrande maggioranza dei casi, gli strappi muscolari sono accompagnati da edema e da gonfiore. Se la rottura del muscolo è completa, i capi del muscolo lesionato si retraggono e alla palpazione è chiaramente avvertibile un avvallamento preceduto da una bozza muscolare.

Strappo muscolare: come intervenire

In caso di strappo muscolare, la consulenza dell’ortopedico è fondamentale poiché nei casi più gravi è indicato l’intervento chirurgico per suturare le fibre danneggiate. Le varie indagini possono essere completate con l’esecuzione di un’ecografia e/o di una risonanza magnetica.

L’intervento immediato consiste in crioterapia (terapia del ghiaccio), assunzione di farmaci antinfiammatori (per esempio ketoprofene, diclofenac, naproxene e ibuprofene) e farmaci miorilassanti (per esempio suxametonio cloruro o tiocolchicoside più noti, rispettivamente, come Myotenlis e Muscoril).

Lo strappo muscolare richiede riposo assoluto (con l’arto in posizione declive) per almeno 15-20 giorni. Poi l’ortopedico farà il punto della situazione.

L’interruzione dell’attività sportiva può anche raggiungere i quattro mesi. A seconda dei casi, l’ortopedico potrebbe consigliare sedute di laserterapia o tecarterapia.

La rieducazione è consigliabile solo a guarigione avvenuta.

Per un recupero completo è fondamentale rispettare i tempi della riabilitazione senza avere fretta di tornare ad allenarsi. Quando si riprende l’attività si deve prestare la massima attenzione alla programmazione degli allenamenti e alla fase di riscaldamento.

Come prevenire gli strappi muscolari

Come già accennato nella prima parte dell’articolo, un buon riscaldamento gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione delle lesioni muscolari e quindi anche negli strappi; vi sono però altri consigli che si possono fornire per minimizzare la possibilità di incorrere in uno strappo muscolare:

  • praticare attività sportiva quando si è nelle giuste condizioni per affrontare lo sforzo fisico; allenarsi in condizioni fisiche precarie, o quando non si è ancora recuperata adeguatamente la seduta di allenamento precedente, rischia di essere controproducente;
  • scegliere un abbigliamento idoneo;
  • non sottovalutare sintomi dolorosi di una certa importanza;
  • effettuare stretching soltanto se lo si sa eseguire nel modo corretto (lo stretching non correttamente eseguito può essere fonte di notevoli danni).

 

Ecco come Wikipedia tratta l’argomento Strappo muscolare.

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