La frattura del malleolo (malleolo rotto) è un grave evento traumatico che si caratterizza per la rottura di uno o più malleoli della caviglia (ricordiamo che in una caviglia sono presenti tre malleoli, il mediale, il posteriore e il laterale; per amor di precisione è opportuno ricordare che la dicitura malleolo posteriore è impropria e con essa si fa riferimento alla sezione posteriore dell’estremità distale della tibia); i malleoli sono le sporgenze ossee visibili sui lati interno ed esterno delle caviglie.
Il malleolo rotto è un infortunio piuttosto frequente (è, insieme alla distorsione, fra gli infortuni alla caviglia più comuni); generalmente è conseguente a cadute accidentali, infortuni per attività sportive, rotazione eccessiva della caviglia o incidente stradale.
Malleolo rotto – Tipi di frattura
Si distinguono tre tipi di frattura del malleolo:
- frattura unimalleolare (può interessare il malleolo tibiale oppure quello laterale);
- frattura bimalleolare (è la rottura contemporanea dei malleoli tibiale e laterale; è conosciuta anche come frattura bimalleolare di Pott);
- frattura trimalleolare (oltre ai malleoli tibiale e laterale è coinvolto anche il malleolo posteriore; è nota anche come frattura trimalleolare di Pott).
Al malleolo rotto si associa generalmente anche una lesione interessante i legamenti della caviglia.
La tipologia più frequente è la frattura unimalleolare (60-70% dei casi circa); seguono la frattura bimalleolare (15-20% circa dei casi) e quella trimalleolare (7-12% circa).
Il malleolo rotto è un infortunio che interessa entrambi i sessi in percentuali pressoché identiche; è però interessante notare che mentre negli uomini tale problematica riguarda soprattutto i giovani adulti (probabilmente per una maggiore pratica di determinati sport), nei soggetti di sesso femminile si registra soprattutto nel caso di donne over 50. Il malleolo rotto è un infortunio possibile, ma poco frequente nei bambini molto piccoli.
Malleolo rotto – Le cause
Le principali cause di malleolo rotto sono le seguenti:
- infortuni sportivi caratterizzati da eccessive torsione e rotazione della caviglia (gli sport nei quali più frequentemente si registrano episodi di malleolo rotto sono il calcio, il calcetto, il rugby, la pallavolo, il football americano, il basket ecc.);
- violenti impatti alle caviglie (i classici casi sono rappresentati dagli incidenti in automobile, in motocicletta, in bici ecc.);
- cadute (inciampi accidentali durante il lavoro, le attività domestiche, una passeggiata ecc.).
Malleolo rotto – I sintomi
Nel caso di malleolo rotto i principali sintomi e segni che si riscontrano nella zona della caviglia sono:
- dolore piuttosto intenso
- gonfiore
- presenza di ematoma
- deformità scheletrica
- zoppia
- ridotta mobilità.
Malleolo rotto – Come si presenta la frattura
Le fratture al malleolo possono avere caratteristiche molto diverse l’una dall’altra.
La rottura, per esempio, può essere composta o scomposta; nel primo caso, le parti fratturate conservano la loro naturale posizione, cosa che non avviene invece nel caso di frattura scomposta, un infortuno sicuramente di maggiore gravità.
La frattura può poi essere stabile o instabile; nel primo caso non si hanno forze deformanti che ostacolano l’avvicinamento dei frammenti di osso fratturato come invece avviene nel caso di frattura instabile; solitamente, le fratture stabili sono composte o, comunque, solo leggermente scomposte, mentre quelle instabili sono nella grande maggioranza dei casi, scomposte.
La frattura può essere semplice (c’è soltanto un punto di rottura e, conseguentemente, solo due frammenti ossei) oppure comminuta (o pluriframmentaria, ovvero vi sono più di due frammenti ossei).
La frattura, infine, può essere esposta o chiusa; il primo caso è più grave perché si ha una lacerazione cutanea con esposizione esterna di uno dei frammenti ossei ed è quindi decisamente più elevato il rischio di infezione. Generalmente, le fratture ossee chiuse sono composte, stabili e semplici, mentre quelle esposte sono scomposte, instabili e comminute.
Malleolo rotto – Complicazioni
Il malleolo rotto è un infortunio che favorisce l’insorgenza di artrosi alla caviglia, in particolar modo se la frattura è di notevole gravità e/o se non è stata trattata in modo più che adeguato.
Il malleolo rotto è poi generalmente associato, come già accennato, a deformità scheletriche e/o lesioni a carico dei muscoli e dei legamenti.
Diagnosi
Se si sospetta la presenza di malleolo rotto sono necessari, oltre a un accurato esame obiettivo (ricerca di deformità, ematomi, gonfiori, valutazione della funzionalità dell’articolazione, stato della cute), un’attenta anamnesi (attraverso il racconto del paziente – o dei familiari se questi è molto piccolo – il medico cerca di capire com’è avvenuto il trauma) ed esami di diagnostica per immagini (in genere si ricorre a una radiografia, esame che permette di valutare l’effettiva gravità della decisione e quindi aiutare a decidere se sia sufficiente ricorrere a un’ingessatura oppure necessario; a seconda dei casi potrebbero essere effettuati una TAC oppure una risonanza magnetica).
Terapia
La terapia dipende essenzialmente dalla gravità dell’evento e, ovviamente, dal numero di malleoli che si sono rotti.
In linea generale, nei casi meno gravi di malleolo rotto, la terapia consiste nell’immobilizzazione della caviglia tramite gessatura per un periodo che varia dalle 6 alle 8 settimane; fondamentale, ovviamente, anche il riposo.
Nei casi più gravi è solitamente necessario il ricorso alla chirurgia (riposizionamento dei frammenti ossei nella corretta posizione anatomica e saldatura tramite viti, perni ecc.). La caviglia operata dovrà essere immobilizzata. Fondamentale anche in questo caso il riposo; l’appoggio a terra deve essere evitato e, conseguentemente, si renderà necessario il ricorso alle stampelle. Riposo e immobilizzazione dovranno avere una durata di almeno 6-8 settimane.
Non sempre, in caso di malleolo rotto, è possibile il ricorso alla chirurgia, anche se si tratta di un infortunio di grave entità; questo perché vi sono situazioni che sconsigliano l’intervento chirurgico; il classico caso è rappresentato da quei pazienti che si trovano in una pessima condizione di salute generale; in questi frangenti si dovrà ricorrere alla sola immobilizzazione con gesso.
Malleolo rotto – Guarigione
Trascorso il tempo previsto, l’unica possibilità di verificare se è avvenuta la saldatura del malleolo rotto è effettuare una radiografia; se la guarigione non si è verificata, è necessario provvedere a una nuova immobilizzazione; obbligatorio anche il riposo.
Se tutto è invece andato per il verso giusto, una volta tolto il gesso sarà necessario intraprendere un ciclo di sedute fisioterapiche; la fisioterapia è di fondamentale importanza per il ripristino della mobilità dell’articolazione e il rafforzamento della muscolatura che è stata immobilizzata per molto tempo.
La prognosi varia ovviamente in base alla gravità della frattura; infortuni meno gravi e complicati hanno prognosi migliore.
Per quanto riguarda la prevenzione, i soggetti più a rischio (per esempio i calciatori, i rugbisti ecc.) dovrebbero prendere seriamente in considerazione lavori di rinforzo dei muscoli della gamba con sedute specifiche di allenamento.
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