• HOME
  • ALBANESI.IT
    • Chi siamo
    • I nostri libri
    • Video
    • Pubblicità
    • Rassegna stampa
    • Contatti
  • Tu
    • Felicità
    • Raziologia
    • Manuale della cultura
    • Il gioco della vita
    • Test e quiz
    • Gocce di vita
    • Un po’ di…
  • Società
    • Ambiente
    • Diritto
    • Economia
    • Lavoro
    • Politica
    • Religione
  • Salute
    • Medicina
    • Sintomi
    • Farmaci
    • Esami
    • Benessere
    • Medicina alternativa
  • Sport
    • Corsa
    • Running
    • Maratona
    • Altri sport
    • Integratori
    • Medicina sportiva
  • Scacchi
  • Nutrizione
    • Alimentazione
    • Dieta
    • Cucina e ricette
    • Cucina ASI
    • Alimenti (cibi)
    • Qualità dei cibi
  • Casa
    • Casa
    • Giardino
    • Orto
  • Veterinaria
    • Patologie e sintomi
    • Consigli
    • Dal veterinario
    • Razze di cani
    • Gatti e altri amici
Tu sei qui: Home / Medicina sportiva / Anatomia della spalla

Anatomia della spalla

L’anatomia della spalla è particolarmente complessa e comprende diverse strutture fra cui ossa (clavicola, scapola e omero) e tutta una serie di legamenti, muscoli e tendini che le uniscono.

Iniziamo il nostro percorso partendo da una breve descrizione delle ossa che costituiscono questo fondamentale complesso articolare che permette di compiere molti tipi di movimento: flessione-estensione, abduzione-adduzione, rotazione interna-esterna e circumduzione.

Le ossa della spalla

Clavicola – La clavicola è un osso sottile e lungo che collega lo sterno con la scapola. La sua forma ricorda la lettera S. La clavicola è costituita da un corpo centrale e da due estremità; l’estremità mediale (anche sternale) è più vicina allo sterno, quella laterale (anche acromiale) si articola con l’acromion ed è più vicina alla scapola.

La funzione principale della clavicola è quella di fornire la comunicazione della spalla con il tronco; ha inoltre funzioni di protezione nei confronti dei vasi ematici sottostanti, dei polmoni e del plesso brachiale.

Scapola – La scapola (anche omoplata) è un osso piatto la cui forma ricorda un triangolo. Ha due facce (una anteriore, detta anche costale, e una posteriore, detta anche dorsale), tre margini (mediale, laterale e superiore) e tre angoli (mediale, inferiore e laterale).

La faccia costale presenta una concavità che viene chiamata fossa sottoscapolare; la faccia dorsale presenta due fosse divise da un rilievo di forma triangolare, la spina scapolare. Le due fosse, la fossa sovraspinata e la sottospinata (anche infraspinata) occupano rispettivamente il terzo superiore e i due terzi inferiori e danno origine ai muscoli sovraspinato e sottospinato (anche infraspinato). La scapola termina con una struttura ossea detta acromion.

Il margine mediale (detto anche margine vertebrale) è un margine sottile dall’andamento verticale; quello laterale (detto anche margine ascellare) è più grande del margine mediale ed è caratterizzato da una tuberosità, detta tuberosità infraglenoidea, che rappresenta la zona cui si ancora il capo lungo del muscolo tricipite brachiale, il muscolo posteriore più importante del braccio e che è formato da tre capi (lungo, laterale e mediale).

Il margine superiore è caratterizzato da un’incisura che consente il passaggio del nervo soprascapolare. Medialmente a tale incisura si inserisce un muscolo della parte anteriore del collo, il cosiddetto muscolo omoioideo. Lateralmente all’incisura si trova il cosiddetto processo coracoideo dal quale originano i muscoli piccolo pettorale e coracobrachiale; dal processo coracoideo origina anche il capo breve del bicipite brachiale.

Gli angoli superiore e inferiore hanno rispettivamente forma appuntita e arrotondata. L’angolo laterale è caratterizzato dalla presenza di una fossa di forma ellittica detta fossa glenoidea (anche cavità glenoidea) che si articola con la testa omerale. La fossa glenoidea è separata dal corpo scapolare dal cosiddetto collo della scapola. Sotto la fossa glenoidea è presente il margine laterale, mentre in posizione superiore troviamo la tuberosità sovraglenoidea.

Omero – L’omero è un osso del braccio costituito da un corpo (detto diafisi) e da due estremità (anche epifisi); tali estremità vengono dette estremità prossimale ed estremità distale.

Superiormente l’omero si articola con la scapola, inferiormente con le due ossa che costituiscono l’avambraccio, ovvero il radio e l’ulna.

Il corpo dell’omero, di forma cilindrica in alto e prismatica triangolare in basso, presenta tre facce (antero-mediale, antero-laterale e posteriore) divise da tre margini: anteriore, mediale e laterale.

L’estremità prossimale si articola con la fossa glenoidea scapolare costituendo l’articolazione scapolo-omerale. È la sede della testa dell’omero il cui contorno è delimitato da un restringimento detto collo anatomico nei pressi del quale sono visibili due rilievi, la piccola e la grande tuberosità. Inferiormente, rispetto al collo anatomico, troviamo il cosiddetto collo chirurgico, una zona spesso esposta a traumi, in particolar modo nella fase senile.

L’estremità distale dell’omero è caratterizzata dalla presenza di due superfici articolari dette condilo e troclea.

Per localizzare meglio le varie parti della spalla si osservi l’illustrazione sottostante (fonte: www.orthosurgery.it):

anatomia della spalla

Il complesso articolare della spalla

Le funzioni tipiche dell’arto superiore, così come il controllo e l’uso della mano, sono regolate dal complesso articolare della spalla. La gamma dei movimenti dell’arto superiore avviene in virtù della presenza di cinque articolazioni:

  • articolazione sterno-clavicolare
  • articolazione acromion-claveare
  • articolazione gleno-omerale (anche scapolo-omerale)
  • articolazione scapolo-toracica
  • articolazione sotto-deltoidea.

L’articolazione sterno-clavicolare consente l’abbassamento, l’innalzamento, la rotazione e l’anteposizione lungo l’asse della clavicola.

L’articolazione acromion-claveare consente sia il movimento di scivolamento durante la flessione e l’estensione della spalla sia un movimento di elevazione e depressione allo scopo di adeguarsi ai rapporti fra omero e scapola durante l’abduzione.

L’articolazione gleno-omerale permette al braccio di compiere rotazioni spaziali vicine ai 360 gradi.

L’articolazione scapolo-toracica non è considerata un’articolazione vera e propria dal punto di vista anatomico, ma lo è da un punto di vista prettamente funzionale. Essa svolge un ruolo importantissimo nella dinamica del movimento della spalla.

Anche l’articolazione sotto-deltoidea non è un’articolazione vera in senso anatomico; meccanicamente è legata all’articolazione gleno-omerale; tutti i movimenti di quest’ultima comportano anche un movimento della sotto-deltoidea.

I muscoli della spalla

Tra i muscoli più importanti della spalla ricordiamo i seguenti:

  • trapezio
  • infraspinato
  • pettorale
  • deltoide.

Il trapezio è un muscolo che contraendosi permette l’innalzamento delle clavicole e, con esse, dell’intera spalla.

L’infraspinato e il pettorale sono due muscoli concorrenti; quando si contrae il primo, il secondo si distende e viceversa. L’infraspinato è un muscolo posizionato a livello della schiena ed è collegato alla scapola e all’omero grazie ai tendini. Il pettorale si trova invece sul torso ed è unito a sterno, omero e clavicola. I due muscoli permettono il movimento del braccio indietro e avanti.

Il muscolo deltoide è unito a scapola, clavicola e omero. Contraendosi consente al braccio di compiere un’abduzione, mentre quando si distende consente un’adduzione. Il deltoide ricopre l’articolazione gleno-omerale ed è da essa separato da tre strutture, il piano di clivaggio adiposo, la borsa subacromion-deltoidea e i muscoli della cuffia dei rotatori.

La cuffia dei rotatori

periartrite della spalla anatomia spallaLa locuzione “cuffia dei rotatori” sottintende il sistema muscolo-tendineo più importante della spalla.

Il sistema della cuffia dei rotatori è formato da quattro muscoli (sopraspinato, infraspinato, piccolo rotondo e sottoscapolare).

I compiti principali della cuffia dei rotatori sono sostanzialmente due: stabilizzare l’arto superiore al cingolo scapolo-omerale e consentire, in collaborazione con il muscolo deltoide, i movimenti di abduzione e rotazione dell’articolazione scapolo-omerale.

Analizziamo brevemente i quattro muscoli che formano il sistema della cuffia dei rotatori.

Il muscolo sopraspinato svolge funzioni di abduzione (allontana il braccio dal corpo) e di extrarotazione (ruota esternamente il braccio). Vincola inoltre l’omero alla spalla e mette in tensione la capsula articolare. Dei quattro muscoli che compongono la cuffia dei rotatori è quello che più frequentemente è soggetto a infortuni.

Il muscolo infraspinato (anche sottospinato) svolge funzioni di extrarotazione e stabilizza l’articolazione scapolo-omerale. È, dopo quello sopraspinato, il muscolo che più facilmente è soggetto a lesioni.

Il piccolo rotondo è il muscolo più corto fra i muscoli della spalla. In azione sinergica con l’infraspinato ruota il braccio verso l’esterno. Partecipa inoltre alla stabilizzazione dell’articolazione scapolo-omerale.

Il muscolo sottoscapolare compie funzioni di adduzione e di intrarotazione (avvicina il braccio al corpo).

Per approfondimenti sulle lesioni che possono colpire i muscoli che compongono la cuffia dei rotatori si consulti l’articolo specifico: Sindrome della cuffia dei rotatori.

Le patologie della spalla

La spalla può essere sede di numerose patologie; fra queste ricordiamo alcune delle più importanti:

  • borsite della spalla – (nota anche come borsite sub-deltoidea o borsite sub-acromiale) è una delle forme di borsite che si registrano con maggiore frequenza; peraltro è una delle cause maggiormente ricorrenti di dolore localizzato nella parte anteriore e in quella superiore della spalla; per approfondire si consulti il nostro articolo Borsite della spalla;
  • frattura della clavicola – è un evento traumatico considerato piuttosto frequente; essa rappresenta da sola poco meno della metà delle fratture che interessano la spalla e circa il 5% delle fratture in generale; per approfondire si consulti il nostro articolo Frattura della clavicola;
  • lussazione della spalla – è una delle lussazioni che si verificano con maggiore frequenza. Si distinguono due tipologie di lussazione della spalla: lussazione scapolo-omerale e lussazione acromion-claveare; per approfondire si consulti il nostro articolo Lussazione della spalla;
  • periartrite della spalla – (anche periartrite scapolo-omerale o malattia di Duplay) è una delle patologie reumatiche più frequenti. La maggior parte degli autori considera 4 forme cliniche di periartrite della spalla: periartrite scapolo-omerale acuta (detta anche spalla dolorosa acuta), spalla di Milwaukee, periartrite scapolo-omerale cronica semplice (detta anche spalla dolorosa semplice) e periartrite scapolo-omerale cronica anchilosante (detta anche spalla bloccata o spalla gelata); per approfondire si consulti il nostro articolo Periartrite;
  • sindrome della cuffia dei rotatori – Con sindrome della cuffia dei rotatori ci si riferisce a un variegato quadro patologico composto da diverse manifestazioni cliniche, ovvero tendinopatia della cuffia dei rotatori, borsite sub-acromiale e rottura della cuffia dei rotatori; per approfondire si consulti il nostro articolo Sindrome della cuffia dei rotatori.

Per ulteriori approfondimenti: Dolore alla spalla.

Condividi:
  • Share via Facebook 
  • Share via Twitter 
  • Share via Email

VIDEO: LE NOSTRE PROPOSTE

I video meno noti di SKY. Chi è aggiornato tramite i media spesso conosce molto bene le notizie principali, ma qualcosa può sempre sfuggire. Società, spettacolo, sport, ambiente: al martedì pubblichiamo 12 video per riflettere (NOTA: le proposte sono attive solo sulle versioni desktop e tablet, non sulle versioni mobile/smartphone).




Privacy Policy - Cookie Policy - Cambia impostazioni privacy - Ulteriori informazioni sul GDPR

ATTENZIONE - Le informazioni contenute e descritte in questo sito sono solo a scopo informativo; non possono essere essere utilizzate per formulare una diagnosi o per prescrivere o scegliere un trattamento, non vogliono né devono sostituire il rapporto personale medico-paziente o qualunque visita specialistica. Il visitatore del sito è caldamente consigliato a consultare il proprio medico curante per valutare qualsiasi informazione riportata nel sito.


I NOSTRI LIBRI




In alternativa, gli altri nostri testi sono acquistabili in formato e-book su Amazon. Scopri come leggere i nostri e-book, oltre che da Kindle, anche da cellulare, PC e tablet

I NOSTRI SOCIAL NETWORK

Twitter FacebookYouTubeFeed

Il gruppo dei nostri amici


Per fare sempre meglio...

Alcuni modi per sostenere il sito


Thea – Travacò Siccomario (PV) © 2000 - 2019 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati