Napoleone nacque nel 1769 ad Ajaccio (Corsica) da una famiglia della piccola nobiltà. Durante la rivoluzione si schierò a favore del governo giacobino e fu premiato con la nomina a generale di brigata.
Dopo un periodo di disgrazia, divenne comandante dell’armata d’Italia. In quel periodo Napoleone sposò Giuseppina di Beauharnais, in grado di favorire la sua carriera.
Nel 1796, contro ogni aspettativa, sconfisse gli eserciti austro-piemontesi, inducendo Vittorio Amedeo III a firmare l’armistizio di Cherasco. Entrò in Milano, occupò quindi le legazioni pontificie e sottomise i ducati di Modena e Parma. L’anno seguente, dopo altre vittorie, Napoleone si trovò a essere il padrone assoluto dell’Italia settentrionale e centrale. Il nuovo ordine venne sancito dalla pace di Campoformio con l’Austria la quale ottenne Venezia, l’Istria e la Dalmazia.
Napoleone convinse il Direttorio a invadere l’Egitto, un modo per colpire i commerci inglesi. Nella battaglia delle Piramidi sconfisse i mamelucchi (le milizie turche che governavano l’Egitto), ma la flotta francese venne completamente distrutta dall’ammiraglio inglese Nelson. Napoleone dovette abbandonare la campagna per le difficoltà sempre crescenti in Francia; ivi rientrato, con il determinante aiuto del fratello Luciano, mediante il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre), pose fine al governo del Direttorio e assunse il potere con la formazione di un triumvirato formato da tre consoli. Venne approvata una nuova costituzione, dopodiché Napoleone tornò alle vicende militari e in Italia.
Sconfisse gli Austriaci presso Marengo. La successiva pace di Lunéville assegnò alla Francia la riva sinistra del Reno e pose sul trono di Toscana Ludovico di Borbone; la Repubblica Cisalpina fu ricostituita come Repubblica Italiana e il Piemonte venne annesso alla Francia. Col concordato del 1801 cercò l’intesa con la Chiesa, accordando una serie di privilegi al cattolicesimo.
Napoleone Bonaparte
Il coronamento dell’opera riformatrice, iniziata con la creazione della Banca di Francia, fu il varo del Codice civile (detto anche Codice napoleonico), cui fecero seguito altri codici, i quali diedero alla Francia ordinamenti aventi lo scopo di favorire lo sviluppo della borghesia.
Nel 1804 il Senato proclamò Napoleone imperatore dei francesi. Con la benedizione di Pio VII, Napoleone cinse la corona imperiale, alla quale seguì l’anno dopo quella del Regno d’Italia.
Il neoimperatore dovette fronteggiare una coalizione (la terza) formata da Gran Bretagna, Austria, Russia e Regno di Napoli. Dopo che la vittoria di Napoleone a Ulma portò l’Austria alla resa, la flotta francese venne distrutta in ottobre da Nelson a Trafalgar. La disfatta degli austro-russi ad Austerlitz portò l’Austria a una pace separata. Obbedendo ormai a una sistematica politica di potere familiare, il Regno di Napoli fu assegnato al fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte (poi sostituito da Gioacchino Murat), l’Olanda a un altro fratello, Luigi; il principato di Massa e Carrara alla sorella Elisa; quello di Guastalla alla sorella Paolina. Gli staterelli tedeschi, ridotti a 38, vennero organizzati nella Confederazione del Reno.
Successivamente Napoleone sconfisse sia i prussiani sia i russi, arrivando al culmine della sua potenza; venne annesso anche lo Stato della Chiesa e Pio VII fu deportato per avere scomunicato l’imperatore. All’Austria Napoleone inflisse anche l’umiliazione di chiedere la mano della figlia dell’imperatore, Maria Luisa. Nel 1810, dopo aver divorziato da Giuseppina, la sposò.
Proprio nel momento di maggior fulgore iniziarono a delinearsi le prime ombre, dovute alle conseguenze dei grandissimi sforzi militari e alle spinte indipendentiste dei Paesi sottomessi.
Con un gravissimo errore, Napoleone prese la decisione di aggredire la Russia, piegata la quale la Gran Bretagna sarebbe rimasta isolata e ridotta all’impotenza. Nel 1812 con una grande armata di oltre 600.000 uomini, Napoleone attaccò. Vinta la battaglia di Borodino, entrò a Mosca, abbandonata dai Russi e data alle fiamme. Le truppe russe avevano fatto terra bruciata, lasciando l’armata napoleonica priva di risorse alimentari. Ebbe allora inizio una ritirata presto trasformatasi in decisiva sconfitta, soprattutto per le sofferenze causate dall’inverno.
L’anno seguente Russia, Austria, Prussia, Svezia si unirono per dare il colpo definitivo alla Francia. Dopo alcune vittorie, Napoleone fu sconfitto a Lipsia in quella che è stata definita la battaglia delle nazioni. Fu l’inizio della rivolta degli Stati satelliti e nel 1814 gli eserciti alleati occuparono Parigi e Napoleone fu dichiarato decaduto dal Senato, preparando così le condizioni per il ritorno sul trono di Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI. Firmata l’abdicazione, Napoleone, abbandonato anche dalla moglie, venne confinato nell’isola d’Elba.
Sfuggendo alle navi inglesi, Napoleone dopo pochi mesi riuscì a rientrare in Francia, arrivando fino a Parigi; ma la sua gloria durò poco (i cento giorni del secondo periodo napoleonico) perché Napoleone venne definitivamente sconfitto a Waterloo (1815).
Gli inglesi lo deportarono a Sant’Elena dove morì il 5 maggio 1821.
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