Alla fine del XIII sec., a Milano, Matteo I Visconti divenne capitano del popolo e conquistò il potere della città. Solo con Gian Galeazzo Milano raggiunse il massimo splendore sotto la dinastia Visconti; in questo periodo iniziò la costruzione del duomo e della certosa di Pavia, allora sotto il dominio dello Stato visconteo. Filippo Maria riuscì a riunire nelle sue mani il potere ereditato dal padre e grazie al matrimonio con Beatrice di Tenda, si assicurò le terre piemontesi e un esercito ben preparato. Alla morte di Filippo Maria, i veneziani erano giunti sotto le mura della città, minacciandone l’indipendenza. Francesco Sforza, inizialmente sotto gli ordini di Filippo Maria Visconti come condottiero, alla morte di quest’ultimo e alla proclamazione della repubblica ambrosiana, si alleò ai veneziani, e nel 1450 entrò vittorioso in Milano, iniziando la dinastia degli Sforza come duca. Sotto Ludovico, detto il Moro, Milano conobbe un periodo di splendore (vi lavorarono tra gli altri Bramante e Leonardo). La rivendicazione da parte di Luigi XII re di Francia, dei territori milanesi, costrinse Ludovico alla fuga.
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