L’ascesa al papato di Pio IX coincise con riforme democratiche, dapprima nello Stato pontificio e poi in altri Stati italiani. Carlo Alberto di Savoia e il granduca di Toscana, Leopoldo II, furono i primi ad aderire al nuovo spirito liberale. Anche il più refrattario a ogni riforma, il re Ferdinando II delle Due Sicilie, dovette concedere una costituzione, subito imitato da Carlo Alberto e da Leopoldo II.
La Prima guerra d’indipendenza
Nel 1848 Carlo Alberto di Savoia dichiarò guerra all’Austria. Alle prime fasi della guerra presero parte anche il regno di Napoli, che inviò due divisioni guidate da Guglielmo Pepe, e papa Pio IX, che mandò due divisioni agli ordini di Durando e Ferrari. L’esercito piemontese passò il Ticino la notte del 25 marzo e occupò immediatamente Milano e Pavia. I piemontesi si diressero poi verso il Quadrilatero, vincendo nella battaglia di Pastrengo. Gli austriaci si riscattarono a Santa Lucia e nonostante la grave perdita di Peschiera, la vittoria di Custoza portò all’armistizio di Salasco che vide i piemontesi arretrati al di là del Ticino. Alla ripresa delle ostilità nel 1849 gli austriaci forzarono le difese piemontesi e, partendo da Pavia, sferrarono un duro attacco fino a giungere a Novara dove la battaglia decisiva della guerra fu risolta a favore degli austriaci. La sera del 23 marzo 1849 Carlo Alberto chiese l’armistizio e poco dopo abdicò in favore di Vittorio Emanuele II. La pace fu firmata a Milano l’anno seguente.
Manuale di cultura generale – Storia – La Prima guerra d’indipendenza – Continua