Dall’XI al XIII sec. (basso medioevo), ebbe inizio, con la riforma gregoriana, una nuova fase della storia medievale. La riforma, principalmente etico-religiosa, coincise con la nascita della nuova classe borghese, che nelle città si affermava attraverso i traffici e il commercio. La nascita della borghesia portò all’usanza di unirsi in corporazioni, associazioni di mestiere, rivolte alla tutela degli interessi degli associati (il concetto, nel XX sec., sarà il cardine del corporativismo).
In questo periodo l’impero diventò romano-germanico, si rafforzò, nacquero i comuni, le città europee ebbero nuovo slancio, si intensificarono gli scambi commerciali e la circolazione monetaria ebbe nuovi stimoli. Le città vennero cinte da mura che le separavano dalla campagna. In Italia le città marinare (Amalfi, Pisa, Genova e Venezia) costituirono un grande impero commerciale.
Dopo un periodo molto fiorente, Amalfi cominciò a decadere solo nel XIII sec. quando fu annessa dal Regno normanno. Pisa e Genova svilupparono i loro traffici in tutto il Mediterraneo, scontrandosi con i saraceni a cui tolsero la Sardegna e, grazie all’esito positivo della prima crociata, fondando numerose colonie. Venezia già dal X sec. aveva una posizione preminente nei traffici commerciali con l’Oriente e l’Europa centrale, godendo di particolari privilegi nei confronti dell’impero bizantino cui era formalmente sottoposta. Accesa fu la rivalità fra Genova e Venezia. Gli scontri caratterizzarono tutto il XIV sec. ed ebbero fine solo con la guerra di Chioggia con cui Genova si ritirava dall’Adriatico.
In agricoltura, foreste e paludi furono trasformate in territori coltivabili per iniziativa dei monaci o dei signori laici e i contadini ampliarono i loro campi; si iniziò a usare l’aratro a versoio, il cavallo sostituì i buoi, venne introdotta la rotazione delle colture e l’uso dei mulini ad acqua. In campo artistico, si passò dallo stile romanico allo stile gotico. Il contatto con il mondo arabo, grazie alle crociate, favorì la diffusione di prodotti preziosi e dei numeri arabi.
Lo sviluppo economico portò anche alla necessità di una maggiore attenzione alla cultura, dalle semplici tecniche di calcolo alla redazione di documenti. Nacquero anche le prime forme di società con caratteristiche giuridiche ben definite.
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