Quando Filippo II succedette al padre come principe dei Paesi Bassi, condusse una politica assolutista e ostile ai protestanti, che lo contrappose al popolo e alla nobiltà. Nel 1566 la Fiandra, l’Hainaut, e quindi le province del nord si ribellarono, ma il duca di Alba condusse una repressione senza pietà che sfociò nella rivolta generale dell’Olanda e della Zelanda, guidata da Guglielmo d’Orange. Dopo dieci anni, la pacificazione di Gand segnò l’espulsione delle truppe spagnole e il ritorno alla tolleranza religiosa. Nel 1579 le province del sud, in maggioranza cattoliche, si sottomisero alla Spagna (Unione di Arras); quelle del nord, calviniste, proclamarono l’Unione di Utrecht, che pose le basi delle Province Unite. Dopo aver ripudiato solennemente l’autorità di Filippo II, le Province Unite proseguirono la lotta contro la Spagna, salvo l’interruzione della tregua dei Dodici Anni agli inizi del ‘600. Nel 1648 il trattato di Munster riconobbe ufficialmente l’indipendenza delle Province Unite, mentre i Paesi Bassi meridionali restarono spagnoli.
La nascita del nuovo Stato fu caratterizzata da conflitti con gli inglesi e con i francesi, guerre dove spesso le alleanze erano mutevoli, dettate solo da interessi commerciali. Da ricordare la rivalità con la Francia, provocata dalla politica protezionistica di Colbert; i francesi invasero il territorio olandese. Guglielmo III d’Orange fu proclamato statolder, l’Olanda si oppose alla supremazia militare francese aprendo le dighe e allagando il proprio territorio. La pace di Nimega (1678) garantì alle Province Unite l’integrità territoriale a danno della Spagna che perse parte delle Fiandre, annesse alla Francia.
Manuale di cultura generale – Storia – La nascita delle Province Unite – Continua