Dopo la morte di Filippo IV, il re e Turenne prepararono l’invasione dei Paesi Bassi, in quanto la Spagna non aveva riconosciuto il diritto della Francia su questi territori. La guerra, detta di Devoluzione (1667-1668), portò, alla fine, solo alla conquista di dodici città delle Fiandre, tra cui Lilla, Douai e Tournai, a causa dell’intervento olandese che limitò notevolmente le ambizioni francesi.
La politica espansionistica di Luigi XIV non si arrestò e la Francia attaccò l’Olanda; ma con la pace di Nimega dopo dieci anni di guerre ottenne solo dalla Spagna la Franca Contea, il Cambrésis e le nuove conquiste in Fiandra e nello Hainaut. Luigi XIV volle anche far valere i suoi diritti sulla Chiesa di Francia e tutto ciò lo portò in conflitto con il papa. Il clero di Francia adottò una dichiarazione detta dei quattro articoli di ispirazione gallicana e ostile a Roma. Inoltre, Luigi XIV, nell’intento di ristabilire l’unità della fede mediante la conversione di tutti i protestanti, istituì le dragonnades (dragonate), cioè missioni persecutorie effettuate da missionari con gli stivali (dragoni) che grazie alle loro brutalità ottennero numerose conversioni. Con la morte di Colbert e quella di Le Tellier, il re iniziò a governare in maniera sempre più assolutistica, con i ministri più che mai semplici esecutori. La politica estera di Luigi portò alla formazione (1686) della Lega di Augusta che riunì Leopoldo, il re di Spagna, e molti principi tedeschi per opporsi al sovrano di Francia. A seguito di un’azione francese contro i territori pontifici, iniziò la prima delle due grandi guerre che portarono il regno alla fine. La coalizione contro la Francia comprendeva, oltre ai firmatari della lega di Augusta, la Savoia e Guglielmo d’Orange, statolder – cioè governatore – d’Olanda che, dopo la rivoluzione inglese del 1688, divenne re d’Inghilterra con il nome di Guglielmo III. Nel 1697 i belligeranti, oramai esausti, firmarono i trattati di Ryswick che obbligarono la Francia a restituire tutte le riunioni e le annessioni fatte dopo Nimega, tranne Strasburgo. La pace durò solo cinque anni perché la successione spagnola e nuovi passi falsi di Luigi XIV provocarono la formazione di una nuova coalizione. Luigi XIV dovette riconoscere Filippo V come re di Spagna.
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